“Ognuno di noi quando si connette al web, grazie alle piattaforme SAAS, ha a propria disposizione, sempre e ovunque una “scrivania virtuale”.
Consentiteci ora di abbandonare il termine “scrivania”. L’idea di “scrivania” è associata al mobilio in dotazione ad un ufficio, come gli scaffali per custodire la carta.
La scrivania è un oggetto del passato. D’ora in avanti usereremo il concetto “universo virtuale”.
L’”universo virtuale” non ha limiti, non è condizionato dai concetti di luogo, tempo e spazio. L’”universo virtuale” non è composto di atomi, è fatto di bit.
L’universo fatto di atomi è simbolo di rigidità, di costrizioni, di consuetudini.
L’universo fatto di bit è simbolo di leggerezza, di creatività e di continua trasformazione.
Così, la nostra “scrivania” è diventata una combinazione di bit.
Abbiamo già affermato che oggi Internet può essere sempre con noi.
Grazie all’uso intelligente dell’“universo virtuale” abbiamo l’opportunità di lavorare ovunque e quando vogliamo. Grazie all’uso dell’”universo virtuale” non siamo più obbligati alla continuità dell’orario di lavoro. Grazie all’uso dell’”universo virtuale” non siamo più obbligati a sottoporci quotidianamente alla tortura del traffico cittadino nell’”ora di punta”.
L’integrazione organica dell’uso della connettività al web sempre e ovunque, delle piattaforme di cloud computing, della conoscenza virtualizzata, dei device mobili, consente di cambiare radicalmente il nostro modo di lavorare e, in definitiva, di vivere.”
Ho riportato qui uno stralcio dal mio libro “Smart Cities-Governare la complessità urbana nell’epoca di Internet”.
Il futuro che prefiguro grazie all’uso intelligente del web ci consentirà (in realtà ce lo consente già oggi) di lavorare in modo decontestualizzato.
Le professioni che generando intelligenza arricchiscono i prodotti saranno sempre di più diffuse. Questi lavoratori, noi nomadi, noi coworker, saranno la maggioranza e, in modo determinante segneranno il successo di una smart city.
Non casualmente ho chiesto ai coworker di ospitare la mia presentazione del libro a Milano in un COWO.
Naturalmente ci sarà da divertirsi. Vi aspettiamo allora.
5 risposte su “La fine del fordismo e del ‘900 il futuro del lavoro è dei #nomadworker”
ciao Michele, a quando una presentazione a Firenze o Lucca/Pisa?
Organizzate…io vengo volentieri…scherzi a parte stiamo organizzando.
A presto.
su lucca o pisa in effetti ci potrei provare…
se vuoi…pronto all’appello. Grazie
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