Mi immagino quelle riunioni barbosissime.
Normalmente alle 9 di sera, in stanze male illuminate.
Età media dei partecipanti: sufficientemente avanzata.
Riunioni, riunioni, riunioni. Bla, bla, bla. Oppure tanta sindrome NIMBY, assenza di dialogo ed ognuno che resta con le proprie opinioni e si rifiuta di mutarle.
È ovvio, naturale e democratico che su tutti gli atti di una Amministrazione pubblica debba esserci un confronto, debba svilupparsi una interlocuzione.
Formalmente, quelle riunioni che si tengono alle 9 di sera in quei luoghi tristi, rispettano tutti i criteri tradizionali indicati dalle prassi della “democrazia rappresentativa”.
Ma oggi la partecipazione dovrebbe tradursi in ben altre cose.
Oggi, soprattutto nella Pubblica Amministrazione (ma non é che nel mondo privato le cose siano migliori), pochi conoscono ed apprezzano le attività di coprogettazione.
Siamo portati a pensare che il concetto di sharing “si riduca” allo scambio di beni materiali.
Ma, sharing, prima di tutto, é uno scambio di conoscenze per arricchirle.
Ecco perché, utilizzando una metodologia assolutamente innovativa per le Pubbliche Amministrazioni, le attività di coprogettazione vi aiuto a metterle in pratica.
I miei strumenti -e li voglio condividere con voi- sono l’uso del social networking (strumento per la condivisione del sapere e per lo storytelling) e il Lego®SeriousPlay® (strumento formidabile per trasformare le idee in metafore da condividere).
Vi posso garantire che queste metodologie generano risultati positivi ineguagliabili.
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