Il Corriere della Sera oggi pubblica un articolo “Se l’ufficio entra in una valigia”.
Si riportano alcune rilevazioni fatte dal Politecnico di Milano per mappare una tendenza in atto ormai in molte aziende, quella di far lavorare in modo decontestualizzato i propri dipendenti. Onestamente l’articolo è molto confuso, mescola il part time con il lavoro nomadico.
Peccato, occasione perduta.
In realtà il lavoro nomadico (io sono un #nomadworker) è la logica conseguenza della diffusione del cloud computing e dei device mobili.
Se la conoscenza è sempre e ovunque disponibile (il cloud computing+i device mobili), che senso ha lavorare in un orario fisso e in un luogo determinato?
Se si lavora per obiettivi, il dove e il quando non hanno più senso. E’ l’essenza della nuova dimensione del lavoro.
Ci credo talmente tanto che il VEGA ha progettato Pandora il primo edificio “intelligente” per lavoratori nomadi. Oggi abbiamo a nostra disposizione anche la licenza edilizia. A caccia di investitori…si può partire!!!
Di seguito un rendering…..ecco il mondo dei nomadworker.
L’opposto del telelavoro, il mondo del disagio.
3 risposte su “Il trionfo dei #nomadworker”
Caro Michele non posso che sottoscrivere la tua filosofia lavorativa. Dobbiamo abbandonare il modello industriale legato allo stabilimento produttivo e abbracciare un nuovo paradigma più in linea con la moderna società dell’informazionione… temi come BYOD, ROWE, Cloud, Social, etc. per nostra fortuna, sono qui per restare.
Sono completamente d’accordo con te Michele. Da un anno sono felicemente, completamente svincolata da un luogo, e per diffondere questo principio nella firma delle email della mia identità lavorativa lascio email, blog, cellulare… ma non l’indirizzo. Perché il “dove” è mobile.
Ti/vi invito a leggere questo piccolo post sullo stesso argomento sul mio blog, a questo indirizzo
http://synghiozzo.wordpress.com/2012/02/17/the-selby-is-in-your-place/
Posso spaventarvi? Tutto il mio lavoro è completamente online, nulla di cartaceo, nessun cliente entra dalla porta, con i colleghi le comunicazioni avvengono in chat su skype. Quello che spaventa non è questo, è il fatto che il mio attuale capo adori tenerci in ufficio, non ammetta orari flessibili e si vanti della sua azienda giovane e dinamica. Come si cambia la testa a queste persone? Ah, inutile dire che sto cercando una via di fuga, e quando me ne andrò credo che gli manderò un link a Pandora, così magari apre gli occhi!