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My work, my way is the mantra puntata terza

Continuo ad insistere ed a porre alla vostra attenzione la evidente discrasia tra la ricchezza professionale “potenziale” di chi entra nel mondo del lavoro e le modalità “vecchie” attraverso le quali si organizza il lavoro nelle imprese italiane. (tiriamo veli pietosi sulla P.A., abbondantemente fuori concorso).

Ho bloggato nei giorni scorsi per segnalare come una ricerca Gartner avesse messo bene in risalto le straordinarie professionalità espresse da una giovane generazione che cresce adoperando i social media, i tablet; che conosce i vizi e le virtù della virtualizzazione ecc.

Non esiste una netta separazione, per questa generazione, tra la vita lavorativa e le attività abituali. La soddisfazione lavorativa non si esprime, per queste motivazioni solo con una richiesta di riconoscimenti salariali. Le imprese accorte comprendono e utilizzano queste professionalità e questo approccio alla vita e al lavoro.

Segnalo un ulteriore articolo apparso oggi sull’inserto del Sole 24 Ore Job 24. L’articolo, significativamente, si intitola “Selezione fuori dal network”.

Secondo l’autore (Elena Tinti) solo il 40% delle imprese italiane ricerca i talenti nelle community Internet, meno della metà delle imprese italiane usa un blog per fare recruiting ecc..

Scenario desolante. Tralascio, perché iperconosciuti, i dati che all’opposto segnalano come la nostra vita, anche quella professionale, si svolga ormai in rete. Su tutti l’esplosione di Linkedin, sia per segnalare il proprio curriculum, sia per le aziende per ricercare professionalità.

Io stesso, nella mia figura di datore di lavoro, ricerco quasi esclusivamente usando Linkedin e ritengo che su schemi “fissi” e “rigidi” nell’organizzare il lavoro, debba prevalere la flessibilità e la decontestualizzazione dei luoghi lavorativi.

Che dire, c’é molta strada in salita da percorrere.

Nello scrivere qieste brevi note ho pensato a delle persone (casi concreti, di grande professionalità) che non riescono ad esprimere le loro straordinarie professionalità spesso perché in presenza di un sistema cieco e pauroso della capacità di iniziativa del singolo individuo…se solo la si lasciasse esprimere!!!

 

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