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Michele e l’innovazione

Sto frequentando il master in “Innovation Management”.
In queste ore stiamo studiando e sperimentando metodi per liberarci dai modi tradizionali con i quali siamo abituati ad operare nelle imprese.
Liberarci da “freni inibitori” che ci impediscono di innovare.
Ovviamente per mè è un esercizio pericoloso….cosa invento dopo Pandora, figlio (non edificio) della rottura di tutti gli schemi tradizionali???

4 risposte su “Michele e l’innovazione”

Te la do io la nuova sfida: convincere i finalisti delle maggiori business plan competitons italiane (ma perchè non guardare anche nei non troppo distanti Balcani?) che il PST Vega è il posto ideale per stabile la propria start-up (e per farla crescere).

Ti sei per esempio mai domandato che fine fanno i vincitori della Business plan competition promossa dalla Fondazione Mind the Bridge, dopo essere tornati dall’esperienza in Silicon Valley?

Di seguito ti riporto un messaggio scritto dal fondatore della start-up Fubles e comparso sulla pagina facebook di Mind the Bridge:

“Noi di Fubles siamo alla ricerca di un nuovo spazio/ufficio. Parlandone anche con Barbara Labate di Risparmiosuper, nella stessa nostra situazione, abbiamo pensato che ci piacerebbe l’idea di fare coordata con altre startup per raccoglierci nello stesso posto e magari creare un microecosistema a Milano (non di quelli chiusi col gambero dentro però!).

Servono:
– Startups interessate (pls pledge)
– Spazi interessanti (Un palazzaccio, un quartierino, un hangar)”

Caro Paolo, grazie, idee ottime. Bisogna lavorarci e selezionare le startup. Ciò perché, come sai, un conto è una buona idea (magari premiata), un conto è industrializzarla per creare impresa. Sono due cose diverse. L’idea che mi veniva ieri (evidenziata dall’esperienza con i manager espulsi dalla crisi) era quella di coinvolgere nella costruzione di startup persone giovani con idee che possono diventare impresa e manager con esperienza lavorativa, disponibili a rimettersi in gioco.

Oltre ai partecipanti alle iniziative promosse dalla Mind the Bridge Foundation (http://www.mindthebridge.org/) si consiglia di seguire anche quelle sostenute da Working Capital – PNI (http://www.workingcapital.telecomitalia.it/) Fulbright BEST (http://www.bestprogram.it/) e Intesa Sanpaolo – Start Up Initiative (http://www.startupinitiative.com)… insomma le start up di certo non mancano, vince chi le trova e le valorizza per primo!

Grazie per la risposta, concordo con te.

Per la selezione ritengo sia un vantaggio sfruttare le business plan competitions che ti ho sopra evidenziato che permettono già di fare una prima scrematura.

Colgo l’occasione per segnalarti questo video dell’amministratore delegato di Telecom Italia che, parlando della prossima edizione di Working Capital, dichiara di voler coinvolgere alcuni incubatori italiani.

http://www.workingcapital.telecomitalia.it/2011/11/working-capital-2012-qualche-anticipazione-dalla-finale-del-tour-dei-mille/

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