“… sono bastati due salti tecnologici come il computer e l’information technology a ribaltare il pessimismo che prese la classe colta dell’Occidente alla fine degli anni settanta, quando anche allora sembrava che l’energia fosse in esaurimento, i mercati saturi, i consumatori esausti e lo sviluppo finito.”
E’ lo stralcio di un bell’articolo di Antonio Polito pubblicato oggi dal Corriere della Sera (Non è un gioco a somma zero)
In questi anni l’Italia (come d’altronde l’Europa) non è riuscita ad entrare nell’epicentro dell’innovazione ICT. Ne è rimasta ai margini.
Tuttavia l’Italia è un Paese consumatore “formidabile” di tecnologie ICT.
Come è noto un pezzo della rivoluzione Internet/WEB è lo sviluppo delle piattaforme “user generated content”.
Dallo sviluppo delle piattaforme WEB 2.0 nascono aree di business e nuovi trend culturali e sociali.
Abbiamo perso la locomotiva ICT quando è stata distrutta -con scarsa lungimiranza- l’Olivetti.
Proviamo ad insegnare agli italiani un uso non banale della rete e dei prodotti ICT. Insegniamogli ad essere dei “consumaautori”.