Il genere umano ogni anno ha a disposizione circa tre trilioni di ore di “tempo libero”.
Nel mondo ci sono circa 2 miliardi di persone che, in vario modo, si connettono a Internet.
Nella nostra vita, mediamente, “usiamo” 80.000 ore per guardare le televisione. Non do giudizi di merito.
L’utilità dell’uso di queste ore dipende molto dai contenuti che scegliamo di vedere. Ma, non è questo il punto.
La televisione, come tutti i media tradizionali, è unidirezionale. Non contente l’interlocuzione e il dialogo.
Internet, il WEB 2.0 si fondano sui dialoghi e sull’interlocuzione tra le persone. Internet, se ben usata, è un veicolo di condivisione.
La domanda: e se 2 miliardi di persone usassero almeno un pò di quelle 80.000 ore per generare sapere e ricchezza sociali attraverso processi di condivisione della conoscenza?
Forse l’uso intelligente di quel “Surplus cognitivo“, per dirla con Clay Shirky, potrebbe aiutarci a cambiare il mondo.
1 risposta su “Crowdsourcing e surplus cognitivo”
Il surplus cogntivo putroppo e’ nenerato dalla gente che non legge, non discute, non sta in rete e non dialoga. vedi http://www.edscuola.it/lre.html Paolo