Categorie
Senza categoria

Innovazione: ancora sull’intelligenza nelle città


È necessario continuare la discussione sull’intelligenza nelle Città.Il termine “Smart”, da tempo, non mi dice più niente. Genera confusione e fraintendimenti.Molte delle sfide che giocherà il genere umano hanno come scenario le aree urbane.Mobilità, conoscenza, lavoro, qualità della vita, salute, tutto si gioca nelle aree urbane.Al centro di queste sfide ci stiamo noi, gli esseri umani.Al centro di queste sfide ci sta l’uso dell’intelligenza e della conoscenza.L’abuso del termine “Smart” ha fatto si che le infrastrutture abilitanti fossero confuse con l’intelligenza.L’intelligenza si fonda sui dialoghi. Dialoghi tra uomini, tra macchine (M2M), tra uomini e macchine. I dialoghi messi in relazione da di loro generano intelligenza.Questa visione di città intelligente deve essere assunta dalla politica.In realtà la grande assente da questo dibattito è stata proprio la politica. Ed ecco che, come conseguenza, l’idea di intelligenza nelle città è stata imposta dai vendors.È il tempo che la politica -ancora troppo legata alle metriche novecentesche- si appropri del “mondo nuovo”. In una bella intervista, largamente condivisibile Mario Giaccherini, consigliere del Ministro Profumo definisce Smart communities le città intelligenti.Mi piace, recuperiamo l’idea di comunità, di dialogo, di persone, di intelligenza.Mi auguro che le iniziative che il Miur finanzierà prossimamente seguano questa vision e che non ci troviamo ad assistere ad un moltiplicarsi di “lampioni Smart con antennina wifi”.

1 risposta su “Innovazione: ancora sull’intelligenza nelle città”

Buongiorno Michele;
sul fatto nel vedere un proliferare di lampioni con la scritta wifi…è più realistico che vedere una “Smart Cities”
per il semplice fatto che manca la cultura della vera innovazione tranne che in luoghi dove si respira l’innovazione (Vega,Pandora ed edifici simili).
Se i politici si trasferissero in luoghi hi-tech, dove la carta se cè ne,ne è poca, dove dialogano con l’ambiente che li circonda, forse sarebbe più facile fargli capire che il termine Smart Cities non sono lampioni con l’insegna wifi, ma è il futuro per il benessere del cittadino.

Lascia un commento