Passi una giornata molto interessante a Reggio Emilia, al Centro Malaguzzi, a discutere di “Città Intelligenti”.
Per la prima volta Parchi Scientifici, Distretti Tecnologici, Università, grandi aziende e Istituzioni non discutono “semplicemente” di macchine, ma di uomini in grado di utilizzare le “macchine”.
Ne esce un dibattito, idee progettuali di straordinaria qualità e spessore.
In virtù dei nostri progetti i sistemi educativi (siamo a Reggio Emilia, la culla dell’eccellenza pedagogica ed educativa), la valorizzazione dei beni culturali, la mobilità, la salute ridiventano attività del genere umano.
Stiamo progettando ambienti urbani moderni, ecosostenibili, inclusivi.
Le “macchine”, i “software”, sono strumenti a disposizione del genere umano che è il protagonista della più grande rivoluzione mai vista.
Stiamo progettando macchine e software partendo dai bisogni delle persone che ritrovano una propria soggettività.
Ciò che è importante è la consapevolezza di giocare tutti assieme questa partita, Istituzioni locali, imprese, mondo della ricerca.
L’obiettivo è che lo studio e la realizzazione di “tecnologie per smart communities” rappresenta una straordinaria opportunità per il nostro Paese per modernizzarsi ed innovare l’impresa e la società.
Di questi tempi, francamente, non è poco.
