La verità -assimilata al concetto di democrazia- sta solo sul web. Meglio, sta solo sui social network.
Esemplificando ancora, raccogliamo ciò che si dice in rete, trasformiamolo in azione politico/istituzionale ed avremmo, così, l’essenza della democrazia.
Una nuova Atene digitale, insomma.
Democrazia senza mediazioni, partecipazione allo stato puro, magari condita in salsa di sentiment analisys.
Ma, esiste la democrazia mediata solo da un algoritmo di sentiment analisys? Esiste la partecipazione popolare “allo stato puro”?
Populismo???
Le grandi aziende scannerizzano costantemente i social network, invitano -incitano- le persone a scriverci, a lasciare i loro like, ma alla fine il prodotto da lanciare sul mercato lo decide sempre il CEO e il suo staff.
Un social network è “solo” uno strumento, il chiacchiericcio (anche se utile e necessario) resta sempre chiacchiericcio.
1 risposta su “Social network e populismo”
Sicuramente i socialnetwork rappresentano un’anteprima
delle idee di chi ne fa parte, ma c’è comunque da considerare la differenza tra idea astratta e scelta che si sarebbe disposti a praticare.
Il web, in una certa misura, fa apparire “più
accattivanti” di quanto in realtà non si sia.
Questa specie di ricerca “estetica” può portare
a essere meno obiettivi e più piacevoli al “gruppo”.