Alla continua ricerca di idee per dare concretezza alla realizzazione di un percorso verso una smart city, mi sono imbattuto in questo articolo: “Cloud based technology provides significant advantages to construction industries“.
Naturalmente ho pensato ai miei clienti del mondo dell’artigianato, della piccola impresa e alla loro continua ricerca di innovazioni dei prodotti e delle economie “vecchie”.
L’industria delle costruzioni é quella che ha subito maggiormente la crisi economica, che ha visto ridurre considerevolmente i propri margini di sopravvivenza.
Allo stesso tempo é l’industria che potrebbe essere interessata positivamente dalla ripresa economica a condizione che abbatta i costi e innovi profondamente.
Il termine innovazione si traduce in smart city, Internet of Things e, appunto, massiccio (e intelligente) uso del cloud computing.
In particolare:
1) il cloud computing consente di abbattere i costi fissi grazie alla profilazione dei consumi di memoria e di calcolo. Il cloud computing é infatti una infrastruttura che si compra e si utilizzain base alle necessità;
2) il cloud computing consente di utilizzare piattaforme che ottimizzano la gestione di una rete di cantieri (uso della georeferenziazione). Il cloud computing consente di ottimizzare i dati che provengono dalle reti di sensori che sempre di più la domotica (e i clienti) esigerà.
3) il cloud computing consente una gestione decentrata (decontestualizzata) dei rapporti con gli ingegneri e con gli architetti (i progettisti). Naturalmente migliorano, perché consentono una migliore customizzazione, anche le relazioni, i lavori, le forniture con le imprese terze che realizzano le infrastrutture e con i clienti.
SE VUOI LEGGERE I MIEI LIBRI SULLE SMART CITIES CLICCA QUI