Periodicamente ci vengono offerte classifiche che attribuiscono patenti “smart” alle città.
Ecco il Rank 2013. Naturalmente mi sfuggono le motivazioni secondo le quali Vienna è più smart di New York. Noterete in tutti i casi che in questa classifica sono comprese solo grandi città (metropoli) e non c’é nessuna città italiana.
Poco importa.
Anche i miei amici di ANCI e di Forum P.A. stillano classifiche.
Niente da dire, ci mancherebbe. Mi pare tuttavia che, in questa fase, più che dare medaglie (illusioni di esser smart qualche cosa) dovremo individuare metodologie, verificarle e diffonderle.
In Italia esistono ottime esperienze, anche se parziali, di città che costantemente tentano di innovare, ma siamo molto indietro, sia da un punto di vista culturale che della capacità, possibilità di trarre il meglio dall’Information Technology. Meglio, non siamo in grado di determinare come l’Information Technology possa influenzare in modo positivo sui parametri politico/programmatici che il Politecnico di Vienna ha individuato come portatori di smartness.
Dobbiamo fare grande chiarezza tra di noi. Ad esempio, ciò che intendiamo per Agenda Digitale è molto lontano da quello che servirebbe al nostro Paese per poter decollare, ma tutti continuiamo a discutere su misure spesso inessenziali. Quando vedo passione nel voler migliorare la PEC, sorrido tristemente.
Insisto, dedichiamoci ad individuare e a diffondere metodologie, altrimenti ci troveremo in presenza di una generazione di Sindaci che si appuntano al petto inutili medagliette, ma le nostre aree urbane non faranno un passo in avanti.