Come è noto ho polemizzato contro le graduatorie finalizzate a dichiarare “smart” una città.
Ho argomentato a lungo nel mio libro “Smart Cities-Gestire la complessità urbana nell’era di Internet”, come “essere smart” non sia un traguardo da raggiungere,quanto piuttosto la capacità di intraprendere un costante processo di innovazione.
Ciò che suggerisco è la costruzione di modelli di assessment concepiti per comprendere lo “stato dell’arte” di una città. Dallo “stato dell’arte” poi si procederà a pianificare e a intraprendere le politiche di innovazione.
Sto predisponendo un modello di assessment da applicare sul campo.
Ovviamente non sarà un modello statico, bensì si adatterà alle diverse realtà urbane con le quali avrò a che fare.
In questa fase chiedo ad ognuno di voi di partecipare alla costruzione del modello. Da parte mia c’é l’impegno a renderlo noto e a consentire implementazione e l’uso da parte di ogni soggetto.
Come potete vedere dall’illustrazione il modello di base che sto implementando sarà similare a quello adottato dal Politecnico di Vienna.
Ciò che chiedo a tutti a voi è di esprimermi la vostra opinione su quali sono i parametri da adottare per un’indagine di base e di partenze.
Naturalmente vi prego di abbandonare l’idea dei lampioni con wifi (scartata a priori).
Attendo con trepidazione le vostre idee. Per comunicare con me usate la pagina Facebook “Smart Cities-Gestire la complessità urbana nell’era di Internet”.
Grazie e…..buone ferie.
Vi lascio con un filmato che vi aiuterà meglio a comprendere cosa intendo per “Smart City”
