Immaginate il prossimo anno un turista (statunitense o altro) che sia giunto ad Arezzo.
Questo turista scopre che ad Arezzo -la città del film “La vita é bella”- c’é un Duomo. Lo va a visitare. Entra in un luogo magico di grande spiritualità e bellezza.
Wow!!! é la stessa reazione che ho avuto io. Siamo ammaliati da questo luogo.
Ovviamente vorremmo saperne qualche cosa di più. Vorremmo condividere le nostra gioia e le nostre impressioni con i parenti rimasti a casa. Ci guardiamo attorno alla ricerca di notizie da veicolare grazie al web.
Il nostro stupore si manifesta di fronte all’arretratezza comunicativa.
Siamo arrivati di fronte alla Maddalena di Piero della Francesca. Siamo incuriositi, vorremmo saperne di più. E vorremmo sapere chi é Guillaume de Marcillat, colui che ha fatto le vetrate del Duomo. Perché é arrivato ad Arezzo?
Siamo accolti da un foglio scritto a macchina (forse da una Lettera 80) infilato in una busta di plastica. I caratteri sono molto piccoli, i riflessi della luce impediscono di leggere.
Siamo animati da disappunto.
Abbiamo l’IPhone, i Google Glass, vorremmo sfruttare Internet. Ci basterebbe trovare un banale QRCode, andare in rete, interfacciarci a Wikipedia, approfondire.
In fondo al Duomo scopriamo un reperto storico. La “simil cabina telefonica” a gettone e i soliti cartelloni plastificati.
Questa storia si ripete ogni giorno in mille Duomi italiani!!!! Sono i limiti culturali di una idea del turismo risalente ad un lontano passato. Il turismo escluso, il turista non é mai coinvolto, non é mai parte della narrazione.
Prevale l’idea del bene d’arte che va conservato.
Il turista non ci aiuta nel marketing di un territorio. Occasioni sprecate il web ci potrebbe aiutare.
Ma, é solo il Duomo che dovrebbe innovarsi?
Esci e ti trovi di fronte ad un altro reperto storico.
Una delle caratteristiche da valorizzare in Toscana é il food. Il web dovrebbe aiutare a raggiungere altri Paesi e far conoscere lì innanzitutto le strade del vino. Il turista vede a casa sua, progetta il viaggio, prenota, ottimizza i suoi tempi di permanenza.
L’ecosistema turistico si vende prima di tutto on line.
E invece no, ecco a voi un totem e i bigliettini rigorosamente cartacei.
Ma, a cosa servono i siti di ecommerce per la vendita del cacio e del Chianti se nessuno sa che esistono.
Come avrete capito ieri mi sono voluto immedesimare in un normale turista. Quelle persone che il prossimo anno in occasione dell’EXPO potrebbero arriAvevo un pò di tempo e ho girato attorno a Duomo con l’occhio della persona normale che vuole saperne di più. Questo é un sommario risultato.
Ripeto. Più o meno questa é la situazione di larga parte del turismo italiano.
Il turismo italiano, già, ecco un luogo da alfabetizzare digitalmente.