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Smart city - Smart Citizen

Smart Cities e digitalizzazione, la stretta via dei Sindaci italiani.

Michele Vianello + digitalizzazione + smart cities + sindaci

Mettetevi nei panni di un Sindaco.

Lasciamo stare le ordinarie incombenze e le follie alle quali è soggetto quotidianamente.

Limitiamoci a valutare due ambiti strettamente intrecciati tra di loro.

1) La realizzazione di una smart city

2) Gli obblighi vari ai quali una Amministrazione è soggetta per applicare quanto la Legge prevede in materia di digitale.

Mettiamo un po’ di ordine, anche in questo caso alla luce delle esperienze professionali che pratico quasi quotidianamente in giro per l’Italia, parliamo di vita vissuta.

Le politiche smart sono un obiettivo al quale una Amministrazione cittadina dovrebbe tendere.

L’ambito delle politiche smart è molto ampio. Le politiche smart presuppongono l’utilizzo intelligente del “digitale”, ma possono essere praticate anche in modalità assolutamente tradizionali, “analogiche”.

Un ottimo sistema di raccolta differenziata è una attività smart. Non necessariamente si basa sul digitale.

Si va allora dall’uso dei dati e dall’esplorare il mondo di Internet of Things, alle politiche di sostenibilità ambientale, ad una organizzazione predittiva del traffico urbano.

Tutto ciò che cambia in meglio la vita delle persone in un ambito urbano, anche alla luce dell’uso del digitale, può essere classificato smart.

Poi ci sono le scelte politiche: se una città non pratica attività di inclusion, di apertura, di condivisione difficilmente potrà essere annoverata nel novero delle smart city.

Come sostengo da tempo la dimensione urbana è importante, ma non indispensabile; ognuno potrebbe essere “smart a modo suo”.

Se c’è una cosa certa, è che un Sindaco è un soggetto decisivo per programmare e realizzare politiche smart.

Michele Vianello + digitalizzazione + Madia + Sindaci + Comuni

Bene, queste politiche sono clamorosamente sparite dal vissuto di migliaia di Amministrazioni italiane.

In questi anni si sono succeduti un numero impressionante di provvedimenti legislativi in materia di digitalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni.

Al netto di clamorosi errori di “digitalizzazione dell’esistente” (abbondantemente presenti nel C.A.D.), dall’avvento provvidenziale di Renzi si è imboccata una strada precisa e decisa, non ultima la Legge approvata in agosto di riforma della Pubblica Amministrazione.

È una Legge che davvero (se i Decreti delegati risponderanno alle aspettative) potrebbe determinare la trasformazione della Pubblica Amministrazione italiana.

Fino a qui tutto bene.

In modo sadico, quotidianamente, i “consulenti”, gli avvocati, gli illuminati del digitale ricordano ai Sindaci le incombenze in arrivo.

A proposito ricordatevi che il 11 ottobre bisogna nominare il responsabile dell’archiviazione e scrivere i manuale per l’archiviazione.

Chiedete ai vostri dipendenti il significato di “metadato” e ….. auguri!!!

Michele Vianello + metadati + digitalizzazione + comuni + sindaci

Ovviamente le Amministrazioni, i Segretari Generali e i Dirigenti se ne fregano. Quasi sempre non hanno letto, o sottovalutano la legge in materia di digitale.

In primis perché non hanno contezza di questi aspetti legislativi ma, soprattutto, perché, messa così, sono valutate come incombenze burocratiche.

Eppure è difficile parlare di smart city se un’Amministrazione è dominata dalla cultura analogica.

Per applicare quanto previsto dalla Legge prima ancora che di cultura digitale, sono necessarie competenze organizzative.

Soprattutto, una Amministrazione deve superare il blocco culturale e di potere di larga parte dei Dirigenti.

Come capirete l’Agenda di un Sindaco sul versante dell’innovazione è densa di impegni (che si sommano alle incombenze tradizionali) e non è facile da realizzare.

Ed ecco allora il nostro Sindaco stretto tra la moda “smart city” che emerge di volta in volta di fronte ai bandi di finanziamento italiani o europei, e gli obblighi di legge sul versante della digitalizzazione.

Che fare? Non è facile descriverlo, soprattutto non sarà facile attuarlo.

Un unico consiglio, non fatevi spaventare dalle scadenze incombenti, datevi un programma, individuare risorse umane e materiali da impiegare, incentivate e disincentivate i Dirigenti.

Insomma, agite con infinito realismo. Soprattutto, non state fermi.

 

Michele Vianello - riferimenti

 

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