Ritengo che una delle precondizioni indispensabili per impostare politiche “smart” in un’area urbana sia quella di realizzare una diffusa “alfabetizzazione digitale” di TUTTA la popolazione.
In questo contesto svolgo professionalmente, grazie alla Maggioli Formazione con la quale collaboro, attività di formazione di dipendenti pubblici.
Ovviamente restano spesso stupiti dalle infinite possibilità che l’Information technology potrebbe offrire per far progredire le nostre città.
La mia impressione è che un eccesso di legificazione (il Codice dell’Amministrazione Digitale) e una sottovalutazione da parte della “politica” portino spesso all’immobilismo.
Eppure in epoca di social network e di mobile le regole della comunicazione e dell’interazione sono profondamente cambiate rispetto ad un recente passato. Il mondo dell’impresa privata, con il quale egualmente collaboro, si sta rendendo conto di tutto ciò e prova ad adeguarsi impostando politiche di comunicazione e di marketing maggiormente web oriented. Il “pubblico” dovrebbe egualmente sviluppare queste politiche.
A titolo esemplificativo segue l’esempio di 4 slide che normalmente proietto che intendono affermare questi principi:
– una Amministrazione pubblica (ma anche un soggetto privato), prima di tutto devono ascoltare e rispondere;
– una Amministrazione pubblica deve imparare a non sottovalutare ciò che il buzz della rete dice di lei;
– una Amministrazione pubblica deve imparare ad usare in quest’epoca di risorse limitate le straordinarie energie sociali che i cittadini possono mettere a disposizione se COINVOLTI.
Naturalmente se siete interessati a queste tematiche il 3 aprile sempre in collaborazione con Maggioli terrò il corso “Siete pronti a diventare “Smart”?
Misurate e organizzate la vostra capacità di innovare” iscrivetevi, ne vale davvero la pena.
2 risposte su “Alfabetizzazione digitale, da chi cominciamo? La cultura di una smart city”
Salve,
forse ricordi anche la mia faccia (su http://www.attilioaromita.com c’è la foto).
Sono d’accordo che senza una alfabetizzazione diffusa qualsiasi infrastruttura siderale non serve.
Per quanto mi è possibile da alcuni anni sto cercando di portare il concetti di Digital Divide Culturale soprattutto nei riguardi dei “diversamente giovani” ed ultimamente nei riguardi di tutti quei docenti ai quali il Piano Scuola 2.0 ha demandato il compito di “utilizzare la rete, questa sconosciuta!” e di formare i giovani discenti,
Ho avuto modo di “Chiaccherare su Internet” in dieci puntate con un gruppo di anziani che frequentano un Centro loro dedicato. Le slide sono disponibili…
Tutto quello che posso fare in questa ottica …lo faccio con piacere.
Condivido anche io. Vorrei segnalare http://www.PCabc.it, un progetto di alfabetizzazione informatica che prende forma in un sito che offre corsi di base per computer ed internet. Si tratta di un’utile risorsa sia per chiunque voglia migliorare le proprie competenze informatiche sia per chi insegna nozioni di computer ed internet ad altri. Rimango a disposizione per eventuali dubbi, chiarimenti, richieste, collaborazioni, etc. (I contatti sono sul sito http://www.PCabc.it).