Categorie
Senza categoria

Apps for America e Comunità intelligenti

“La Sunlight Foundation, organizzazione apartitica impegnata ad aumentare la trasparenza del governo, nel 2009 ha tenuto il concorso Apps for America, volto a incoraggiare i cittadini a trovare modi innovativi di avvalersi della massa di dati che l’amministrazione Obama sta rendendo pubblici”. (tratto da “La stanza intelligente” di David Weinberger).

Queste righe esplicitano bene uno dei motivi per i quali i dati dovrebbero essere resi disponibili in formato open.

È necessario attivare tutte le energie affinchè contribuiscano a produrre piattaforme che consentano ai cittadini di produrre valore sociale, civico ed economico.

Sicuramente è decisivo che tutti gli atti di una Amministrazione Pubblica (o di “interesse pubblico”) siano sempre resi accessibili e trasparenti.

Ma, ciò non è sufficiente. Se la richiesta di dati in formato open si dovesse ridurre solo ad un controllo civile su una amministrazione (peraltro spesso decontestualizzato) ci ridurremo a riprodurre quella che Lawrence Lessing definisce la “CULTURA ACCUSATORIA”.

In un Paese come il nostro in cui c’é un eccesso i cultura giustizialista e di voyeurismo diffuso, saremmo di fronte ad un bel disastro culturale ed economico.

E, in tutti i casi, perché open solo i dati pubblici e non anche quello di “interesse pubblico”, pur se supportati e assemblati da soggetti di diritto privato?

E allora, le “Comunità intelligenti” (come definite dalla Legge, ne ho già parlato in un post precedente) sono quelle -Comunità- che riescono ad ottimizzare, usando le energie dei cittadini e delle comunità on line, le messe di dati open prodotti dai soggetti pubblici e privati e anche dagli oggetti (Internet of Things) per creare coesione, far progredire un territorio, far crescere l’economia ecc.. E questo sarà un processo in costante divenire.

Questa è la mia definizione di Comunità Intelligente.

Una “Comunità Intelligente” è tutt’altra cosa dal semplice utilizzo delle tecnologie IT in modo intensivo.

Certamente la Comunità deve essere impregnata nel brodo di coltura generato da un ambiente pervaso dalla cultura dell’innovazione. Ma, non deve ridursi solo a ciò.

L’ambiente innovativo e competitivo è semmai una conseguenza.

Ma, se tutto ciò è vero il soggetto sono le Comunità, le città. Così è in tutto il mondo.

Lo Stato ha “solo” una funzione sussidiaria.

Una Commissione statale di esperti, un’Agenzia statale per l’innovazione digitale, dovranno avere solo un compito di facilitazione di questi processi.

Non potranno mai assumerne la guida. Il centralismo delle smart cities non funziona.

Nel mondo del web la piramide è necessariamente rovesciata in un mescolarsi continuo di gerarchie.

Il dirigismo, soprattutto se influenzato dalla cultura ministeriale, non potrà supplire al pieno dispiegarsi delle energie locali.

3 risposte su “Apps for America e Comunità intelligenti”

Gli Italiani sono gente con cultura nata per lavorare, siamo contrari alla cassa integrazione od altri sussidi. Ci hanno obbligati a questo!!! Privandoci della nostra dignità. Era ora riconvertire Porto Marghera con aziende di nuova generazione!!!! Ma chi ha questa possibilità di realizzare nuovi posti di lavoro e farlo ruotare ovelocizzi il quanto perché è di questo che si ha bisogno . Che sia servibile qualunque manodopera dalla più sapiente a quella che nulla sa,perché in una comunità servono tutte le forze lavorative!! Perché vendere agli altri le nostre ricchezze? Perché non esaltare i nostri cervelloni? Mi piace CREARE COESIONE da per vincente la comunità intelligente. Grazie mille Sandra Potz

Hai ragione. Però chi opera a Marghera deve cambiare approccio e cultura, altrimenti è dura e gli investimenti se ne vanno in altre parti del mondo più ricettive.

Lo so nella mia esperienza con le istituzioni ho trovato gran parte omertà e poche persone disponibili e con le mani legate. Il silenzio è la loro forza. Auguro che la vostra esperienza sia tutt altra cosa. Condivido pienamente il Vostro lavoro e il sistema di organizzazione che rende tutti responsabili agli obbiettivi prefissati. Un gran in bocca al lupo

Lascia un commento