Mi è stato chiesto di esprimere una opinione sulle proposte avanzate da Berlusconi, Bersani, Monti in materia di Information technology.
I contributi dei tre leader sono stati pubblicati dal Corriere delle Comunicazioni.
Tralascio per evidenti motivi un giudizio sull’approccio molto old di Silvio Berlusconi (sono un uomo della penna, formatosi in un tempo senza computer). Stucchevole, nei nostri mondi con questo approccio non ammicchi a nessuno.
Si nota che i tre programmi non sono “farina del sacco” né di Berlusconi, né di Monti, né di Bersani e sono molto “digitalizzazione dell’esistente”.
Culturalmente patiscono di un vizio d’origine: il digitale non è un settore dell’economia. Il digitale pervade, è trasversale a tutto.
Scuola, trasporti, industria, Pubblico Impiego, lavoro ecc.ecc.. L’intera società è pervasa, è trasformata dall’irrompere delle tecnologie digitali.
Come sfrutta il nostro Paese l’irrompere del digitale in ogni ambito della Società? Io sarei partito da questa domanda, non in un capitolo specifico. L’intero programma dovrebbe essere pervaso da questo interrogativo.
Possibile che questo non si capisca?? È un limite culturale non solo della politica Italia, ma dell’intera società italiana, a partire dal mondo imprenditoriale.
La conseguenza sull’economia e sulla società di questa parzialità sarà disastrosa per il nostro Paese.
Questo approccio porta allora a pensare che l’Agenda Digitale sia la riforma della P.A. (per acquisire efficienza, ma nessuno dice che qualche milione di pubblici dipendenti -travet, Magistrati, insegnanti- sono di troppo se digitalizzi la P.A.), qualche norma sulle startup e un pò di fibra ottica (naturalmente senza toccare il monopolio delle TELCO).
Ovviamente tutti sempre a blaterare di smart cities, ma il tema non è minimamente affrontato nei programmi elettorali. Davvero si pensa di trasformare le nostre città senza un approccio smart? Potrei continuare a lungo.
Non ti accontenti mai?? No non posso accontentarmi.
Mr. Obama non vince perché “una tantum” pubblica i comunicati stampa sul web.
Mr. Obama ha un approccio di sistema al web, la considera parte fondamentale della trasformazione della società.
Mi sa che alla fine voterò Obama.
1 risposta su “Berlusconi, Bersani, Monti e l’#agenda digitale”
Concordo. Purtroppo il concetto Agenda Digitale = Digitalizzazione Pubblica Amministrazione è un cliché politico molto ben radicato. Come criticarli? Parlano di quello che sanno.
E’ comunque un inizio e aiuterà a migliorare il sistema ma ci vuole comunque molto di più. Lasciamo l’Agenda Digitale ai politici e pensiamo alla “Rivoluzione Digitale”. Quella fatta dal basso. Quella fatta dalle persone.