Provate a immaginare un esercizio, meglio un gioco.
In questi giorni siamo stati bombardati dalle immagini provenienti dal CES 2014, il grande evento di Las Vegas durante il quale vengono presentate le più importanti innovazioni che il mondo I.T. ci riserva.
WOW!!!! esclamiamo di fronte alle fotografie e ai filmati.
Ovviamente “WOW” non mi basta, la mia riflessione è finalizzata a immaginare cosa potrebbe avvenire nelle nostre città quando queste innovazioni diventeranno di uso comune per milioni di persone.
Provate allora ad immaginare cosa potrebbe succedere. Meglio, cosa vorreste succedesse. Vi prego però di abbandonate ogni vincolo legato all’applicazione del “patto di stabilità”, al “non ci sono soldi”, al “sono tutti analfabeti”. Immaginate e basta.
A me, semplicemente sono venute in mente queste idee.
– Le tecnologie indossabili. Non sto pensando solo al celebre Google Glass, ma anche a prodotti similari. Sempre di più gli occhiali ci consentiranno di vedere tutte le conoscenze presenti sul web. E allora? Altro che tag rfid, qrcode, smartphone, per la gestione e l’arricchimento della qualità dell’offerta turistica pensiamo ad interfacciare i nuovi occhiali con mondi web. Ma, penso anche che quegli occhiali, sintonizzati con un segnale stradale, ci potranno indicare in base al tempo a nostra disposizione (gli occhiali saranno anche un indicatore temporale) gli itinerari migliori. Siccome gli occhiali potranno relazionarsi con una piattaforma social grazie al cloud computing gli itinerari scelti da ogni singolo turista saranno riutilizzabili e arricchibili dalle diverse community.
– Touch ID e anche la lettura dell’iride. Queste sono le chiavi del futuro per superare i sistemi di security basati sulle password. E allora? Abbandoniamo definitivamente le card cittadine. Il mio sogno è che il pagamento del biglietto nell’autobus lo farò accostando il mio pollice ad un lettore. In un prossimo futuro sarà la lettura dell’iride a consentirci queste attività. Pensateci bene, la mia carta d’identità sarà il mio occhio o un mio dito. Consiglio: meglio attrezzarci per tempo che investire su tecnologie superate.
– I giochi sociali. Se la tendenza in atto di giocare usando i social network si consoliderà, è giunto il momento di supportare i giochi “seri” (serious game). Vorrei giocare assieme ai miei concittadini, simulando gli effetti che concretamente alcune scelte dell’Amministrazione potranno avere sul destino della nostra città.
– TV sempre più smart. Le nuove TV sono davvero belle!!! la TV diventerà uno strumento degli strumenti di accesso a Internet. Le generazioni più anziane conoscono la TV, non ne hanno paura. La TV smart è collegata a Internet, ha comandi vocali, consente di condividere in modo ancora di più pervasivo i contenuti social. Se poi YouTube adotterà il formato VP9, i video fai da te si moltiplicheranno nelle nostre case. Una TV smart in ogni centro anziani e in ogni casa di riposo costituirebbe non solo un incentivo all’alfabetizzazione digitale, ma sarebbe uno strumento per togliere gli anziani dall’isolamento.
– Stampa 3D e scanner per tridimensionalizzare tutti i nostri sogni. Se come si dice i prezzi saranno sempre di più bassi questi straordinari aggeggi dovranno essere adottati da ogni istituto scolastico, di ogni ordine e grado. Tradurre i sogni in realtà è il massimo che una persona possa realizzare, soprattutto quando studia.
– Auto che si guida da sola. Nel 2014 cominceranno ad affermarsi nelle nostre automobili alcune funzioni improntate a queste tecnologie. Nel 2018 le auto che si guidano da sole non saranno più un sogno. Nel frattempo cominciamo a immaginare i segnali stradali che, grazie ad Internet of Things, interagiranno con le automobili prevenendo i comportamenti che causano gli incidenti e una pessima gestione del traffico.
– Espansione ulteriore della domotica domestica. Sogno un piano del Governo (con relativi sgravi fiscali) che consenta di introdurre nelle nostre case massicce doti di sensori domotici. Essi permetteranno di incentivare e/o disincentivare i comportamenti finalizzati al risparmio dell’energia e dell’acqua. L’interazione con i device mobili sarà la condizione per essere sempre connessi alla nostra abitazione. I sistemi fiscali applicati alle tariffe potrebbero consentire di tradurre i comportamenti virtuosi in crediti da spendere nell’erogazione di altri servizi pubblici.
– The Internet of everything. Ne ho parlato diffusamente più volte. Sogno una dashboard sul computer di ogni amministratore, sogno una attività social diffusa che fondi le nostre reazioni su dati di fatto reali. I “dati” condivisi sono il sinonimo di una nuova cultura civica.
– Si diffonderà ancora di più l’uso dei device mobili, si celebrerà il funerale del personal computer. Immagino che ognuno di noi abbia a disposizione un device mobile per poter essere costantemente protagonista della vita che si svolge in rete. Un device ad ognuno di noi consentirà una quantità infinita e inesplorata di relazioni e di protagonismi. La qualità delle interazioni naturalmente non la determinano la macchine, ma la nostra intelligenza.Ovviamente la morte del personal computer, soppiantato dai device mobili, ci consentirà davvero di vivere in modo decontestualizzato. Ma, come ben sapete, questo è il mio chiodo fisso.
Questo metodo di progettare una città libero “dai vincoli” è largamente argomentato nel mio nuovo libro di prossima pubblicazione “IL GIOCO DELL’INNOVAZIONE NEGLI AMBIENTI URBANI”. Mi sa che prima o poi ci vediamo da qualche parte e immaginiamo assieme.
Per chi non avesse seguito il CES lascio di seguito i link ad alcuni articoli (pubblicati dal Corriere della Sera) che mi hanno particolarmente colpito.
Ces 2014, Hirai e il futuro di Sony: una Playstation in ogni iPad
Ces 2014, meraviglie stampate in 3D
Ces 2014, 32 gadget che vorrete comprare
Italiani al Ces 2014: buoni ma pochi. 5 oggetti che ci hanno lasciato a bocca aperta