Così scrisse nel 1878 Sir William Preece, il capo ingegnere dell’Ufficio delle Poste Britanniche: “Gli americani hanno bisogno del telefono, ma noi no. Noi abbiamo innumerevoli fattorini.”
Questa frase riassume bene la cultura di larga parte del management pubblico di fronte ai processi di digitalizzazione.
Il 12 gennaio é stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente del Consiglio che stabilisce che tra 18 mesi la carta sia definitivamente bandita nella Pubblica Amministrazione italiana.
Ovviamente si tratta di un ottimo provvedimento che ci farà fare degli evidenti passi in avanti.
Tuttavia, se pensassimo che questo processo di riforma si riduca esclusivamente ad un incremento di software e di hardware, commetteremmo un tragico errore.
Nell’immagine che ho pubblicato, in modo un pò arbitrario, ma molto vicino alla realtà, ho indicato alcune percentuali di difficoltà.
Come vedete attribuisco alla capacità di modificare i modelli organizzativi la grande parte delle variabili che possono condizionare il successo dell’operazione.
Pensate solo all’intera digitalizzazione nella realizzazione di un atto. Il problema non é tanto la riproduzione digitale di un atto oggi cartaceo, quanto piuttosto la digitalizzazione dell’intero processo per garantire l’affermarsi di un processo efficiente e trasparente.
Questo processo impone l’affermazione delle culture della condivisione e la capacità d lavorare assieme.
Finisce l’epoca del “mio atto”, inizia l’epoca della “nostra conoscenza”.
L’ulteriore elemento che andrà incentivato attiene la volontà di rendere fruibili i documenti digitalizzati ai cittadini. Dovrebbe essere chiaro che non é immediato il fatto che un documento digitalizzato e messo in rete sia fruibile.
Sarà la scelta di keywords e di ontologie adeguate a rendere fruibili gli atti e le conoscenze.
Insomma, in 18 mesi va cambiata la cultura della Pubblica Amministrazione italiana.
La digitalizzazione deve essere trasformata da obbligo a processo consapevole di fornitura di un servizio.
1 risposta su “Cosa serve per digitalizzare la Pubblica Amministrazione?? Da obbligo a consapevole servizio.”
Buongiorno ,
vorrei inserire il link della presentazione dell’ing. Attias, Dirigente Generale della Corte dei conti perché ritengo che molti degli elementi evidenziati nell’articolo possano trovare riscontro nella sua filosofia e nella sua visione sul come e perché innovare nella PA. Speriamo per questo paese che le cose possano iniziare a cambiare in meglio.