Sono stati resi pubblici i dati dell’Eurostat sulla diffusione della banda larga e sull’uso di Internet in Europa.
Naturalmente si sono moltiplicati gli articolo e le dichiarazioni che denunciano il ritardo del nostro Paese rispetto agli altri Paesi europei.
Perché questa nostra arretratezza?
La prima risposta ovvia è quella di aver affidato principalmente al monopolio telefonico di Telecom la diffusione della banda larga.
Ma anche burocrazia, burocrazia, burocrazia.
Vi invito a leggere il Decreto Legge Agenda Digitale.
L’articolo 14 è titolato “Interventi per la diffusione delle tecnologie digitali”. Che bello, finalmente si interviene, direte tutti voi.
E invece, beccatevi questa: “Con decreto del Ministro dello sviluppo economico…sono definite le specifiche tecniche delle operazioni di scavo per le infrastrutture a banda larga e ultralarga nell’intero territorio nazionale…Tale decreto definisce la superficie massima di manto stradale che deve essere ripristinata a seguito di una determinata opera di scavo, l’estensione del ripristino del mato stradale sulla base….bla, bla, bla”.
Ma vi pare normale che in questo Paese la diffusione della banda larga debba essere condizionata, oltre che dalle volontà dei soggetti, anche dalle burocrazie e che ci voglia un Decreto per regolare la “tecnica di scavo utilizzata per le mini trincee…”.
La burocrazia non potrà mai riformare sé stessa.
La politica c’entra ormai poco se non nella volontà manifesta di “pensionare” grande parte dei Dirigenti della Pubblica Amministrazione.
1 risposta su “Diffusione della banda larga e follie all’italiana”
La situazione in Italia è destinata ad un prolungato declino finché non cambiamo completamente mentalità.
Processo che richiede tempo ma che necessita di un minimo di buona volontà. Cosa che nemmeno quella vedo…