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Codice dell'Amministrazione Digitale

Facciamo qualcosa di veramente innovativo???? #Delegifichiamo l’I.T. nella PA. Una proposta di Legge

Mi ero davvero seccato di tutti quelli che perdono tempo a discettare della PEC, di quelli che parlano di carta d’identità elettronica, di quelli che parlano di open data per vedere gli stipendi dei Sindaci…..

E poi mi sono indignato nel vedere le graduatorie sulle “smart cities” nelle quali la deburocratizzazione della Pubblica Amministrazione non è presa in considerazione.

Seccato di tutti quelli il cui orizzonte culturale è limitato alla digitalizzazione dell’esistente.

Naturalmente il padre -o la madre- di questi limiti culturali è il voler legificare tutto.

In Italia ogni innovazione IT destinata alla Pubblica Amministrazione deve trovare “necessariamente” una cornice normativa. Poiché l’Information Technology, per poter dispiegare tutta la sua forza innovatrice, ha bisogno di flessibilità, di tempi certi, di assenza di vincoli burocratici, in Italia non potrà mai trovare una propria piena applicazione.

Naturalmente poi siamo tutti lì a chiederci perché in Italia non decolla mai una Agenda Digitale.

Qualche mese fa ho proposto il mio ebook “Una scommessa da vincere”. In quello scritto teorizzavo la necessità di delegificare, il più possibile l’uso dell’IT nella Pubblica Amministrazione e indicavo nel CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale) l’ostacolo all’innovazione. È un ostacolo da rimuovere al più presto.

Mi sono deciso e ho provato a riformulare il CAD, trasformandolo esclusivamente in una Legge di principi.

La conseguenza è che, fatti salvi i principi generali, ogni Amministrazione pubblica o Azienda Pubblica è libera di organizzarsi come meglio ritiene.

Naturalmente saranno poi i cittadini a giudicare la giustezza e l’efficacia delle scelte che si sono fatte.

Se posso permettermi, la mia è una impostazione culturale che teorizza una struttura dello Stato molto più leggera e un forte e consapevole protagonismo da parte dei cittadini.

Come capirete bene è una vera rivoluzione.

Nella mia proposta non troverete quindi la Carta d’Identità Elettronica, la PEC, i certificatori, DIGITPA ecc.ecc..

Troverete un testo ridotto, semplice da applicarsi, senza il bisogno di successivi decreti attuativi.

Mi piacerebbe che ognuno di voi mi facesse pervenire le sue osservazioni,le sue idee, i suoi suggerimenti.

Mi piacerebbe che il testo, figlio di questa discussione collettiva potesse trasformarsi poi in una proposta di Legge di iniziativa popolare, magari condivisa sulle principali piattaforme web.

Una bella ventata di democrazia dal basso in questo Pese pieno di demagogie, populismi e inefficienza.

Scusate la provocazione; vorrei evitare i contributi da parte degli Avvocati, da parte degli alti burocrati dello Stato, da parte degli alti funzionari della Pubblica Amministrazione.

L’attuale disastro è spesso il frutto di una simmetria di pensiero tra i burocrati dello Stato e gli Avvocati.

 Michele Vianello

“UNA PROPOSTA DI DELEGIFICAZIONEDELL’USO DELL’INFORMATION AND COMMUNICATION TECHNOLOGYNELLA PUBBLICA AMMINI… by Michele Vianello

7 risposte su “Facciamo qualcosa di veramente innovativo???? #Delegifichiamo l’I.T. nella PA. Una proposta di Legge”

La proposta di de legifera azione della PA mi trova pienamente concorde, anche se cosciente della difficoltà che questa evoluzione. Burocrazia e’ potere. L’IT potrebbe essere l’atout che la nostra società può giocare per riconsegnare al cittadino le chiavi del rapporto con le istituzioni. E’ necessario però individuare i diversi processi di interazione cittadino-PA per iniziare a de legiferare. Disposta a mettere s disposizione la mia esperienza in ambito IT per la PA.

premetto che non ho niente a che fare con la politica e il settore economico.. quindi scrivo senza interesse personale. Sono infermiera quindi non centra nulla. Dico che il sistema informatico se usato bene è in grado di risparmiare tempo e soldi e cartacce inutili verrebbero meno. La Sua proposta non è una proposta malvagia.. alla fine si tratta di aggiornare il modo di comunicare con il cittadino, cioè sostituire ciò che viene fatto ancora con il vecchio “metodo delle lettere cartacee” con un metodo informativo adeguato e sicuro. Se si facesse tutto per via elettronica, si risparmierebbe tempo (molto più veloce il sistema informatico rispetto al tradizionale servizio delle Poste Italiane) e carta!!! Mi piace, come hai intenzione di procedere?

Carissima Elsa grazie per il commento. Per un mese raccolgo commenti e opinioni on line. Successivamente, sempre usando il web vorrei fare una raccolta firma per una proposta di legge di iniziativa popolare. Poi vediamo….

Il problema è spostato qui :
“…… lo Stato disciplina il coordinamento informatico dei dati dell’amministrazione statale, regionale e locale, dettando anche le regole tecniche necessarie per garantire la sicurezza e l’interoperabilità dei sistemi informatici e dei flussi informativi per la circolazione e lo scambio dei dati e per l’accesso ai servizi erogati in rete dalle amministrazioni medesime…..”
che significa definire standard, quindi deve esserci una entità che governa il processo e gli standard devono essere condivisi e quindi definiti con gli attori coinvolti e quindi chiedono tempo. Le amministrazioni che devono attuare, poi , devono essere culturalmente pronte a farlo ed avere a disposizione il necessario supporto, anche per evitare il rischio che le iniziative volte alla semplificazione possano tradursi nell’acquisto di gadget tecnologici costosi ed inutili.
Non sono pessimista né conservatrice, per carità, detesto la burocrazia e l’inefficienza ma credo che il problema della piena ed estesa attuazione delle norme statali in materia ICT non si possa risolvere (solo) intervenendo sulle norme statali stesse. La realtà è molto più complessa; a mio avviso la risorsa più scarsa, anche in chi prende le decisioni, è la cultura . Io credo sia necessaria una grande operazione di recupero di valori legati alla competenza, alla capacità di visione che scaturisce da una formazione intesa in senso ampio, anche perché, nell’attuale scenario superficiale ed improvvisato, vedo il rischio di facili entusiasmi per gli strumenti tecnologici e l’incapacità di valutare l’appropriatezza e garantire la consapevolezza del loro uso.

ciao a tutti,
penso che sia una buona idea, ma troppo spinta verso l’anarchia: le regole ci vogliono!
Adesso sono troppe, sono d’accordo, ma solo con principi non si puo’ fare tutto.
ad es. se ogni regione decide (come adesso) il protocollo per la certificazione energetica delle case avviene un caos (come adesso) e si possono fare preferenze.
Lo stesso con l’IT: se a milano e’ difficile un protocollo ma a torino no, cosa succede?
grazie
enrico

Se guardi vedi che è prevista l’interoperabilità dei sistemi. Ritengo anche io che ci voglia un organismo esclusivamente tecnico che indichi standard, formati ecc.
In questa fase non ho voluto indicare DIGITPA (che dovrebbe essere la struttura preposta a condizione…..), per non imbarcarmi in polemiche politiche ecc.
Comunque hai ragione.

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