Immaginiamo di dover scrivere un programma, un progetto proponendoci di produrre proposte di innovazione di un’area urbana.
O un progetto per governare, non necessariamente un programma elettorale, o un programma per diventare una città smart.
In altra epoca (ma anche oggi), il percorso sarebbe stato contraddistinto da una forte autoreferenzialità dei proponenti.
Un Sindaco, un “influencers”, un gruppo di “influencers”, avrebbero redatto, su supporto rigorosamente cartaceo, un documento e poi….
e poi…. si sarebbero susseguiti, secondo uno schema piramidale, incontri con altri “influencers”. Piramidi che si incontrano con altre piramidi.
Fino ad arrivare a momenti di confronto più o meno assembleari, ai rituali “convegni” conclusivi.
Si è a lungo pensato che questo schema rappresentasse il massimo del processo democratico/partecipativo.
Oggi il mondo non funziona più così.
Oggi la crisi dei modelli di rappresentanza, accompagnata dall’irrompere nella vita di ogni giorno dell’uso delle piattaforme web, la cui architettura è improntata sulla bidirezionalità (user generated content), necessita di altri modelli organizzativi/partecipativi.
A questo si aggiunga il fatto che, l’essere qualificato come esperto (influencers), non necessariamente attribuisce immediatamente una patente di autorevolezza..
Tra pochi mesi in Italia si andrà a rieleggere centinaia di Amministrazioni comunali.
Molti Sindaci “in rinnovo” e molti aspiranti “sindaci” si porranno il tema (ormai di moda) di declinare in modo “smart” il loro programma di mandato.
In questo caso il metodo di costruzione del programma e i contenuti del programma saranno speculari l’uno all’altro.
Un programma costruito in modo piramidale (anche se frutto del lavoro egregio delle strutture territoriali di un partito), difficilmente potrà contenere contenuti smart….
A DOMANI AMICI MIEI “METODI E CONTENUTI SMART”
Ieri ho pubblicato:
” …. fantasticando su un hackathon …. immaginando il futuro “