Da WIRED: “In Corea del Sud si è stabilito che nel 2015 nelle scuole non ci sarà più nemmeno un libro di carta. Al loro posto tablet che consentiranno agli studenti di entrare nella nuvola dove troveranno tutto ciò che serve.”
Sono le cose che alcuni di noi “inutilmente” ripetono da tempo. Non è una novità, né una innovazione.
Basta volerlo. Ecco le “riforme” e la “crescita”.
n.b. alla faccia di quelli che ritengono che l’infrastrutturazione non sia così urgente, “la nuvola” a cui allude WIRED è la precondizione per la diffusione degli applicativi.
In Corea la diffusione della fibra ottica appartiene al passato.
3 risposte su “Indignazione e frustrazione!!!!”
In Corea non ci sono esseri umani, solamente robot che hanno la vita riempita dallo stato. Bambini integrati in una ipercompetizione che crescono frustrati perchè, com’è noto, nelle competizioni c’è solo un vincitore e tutti gli altri sono perdenti. Scuola, attività extrascolastiche imposte dai genitori, dottrina patriottica, università, lavoro di almeno dieci ore al giorno e fuga nei mondi virtuali nel tempo libero. In quest’ottica, l’efficienza e la tecnologia non sono nient’altro che una forma migliorata di costrizione. C’è poco da invidiare 🙂
Diciamo che non ho questa impressione. Poi ovviamente ognuno ha le sue opinioni
Buongiorno Michele,
la tecnologia è il mio ambito lavorativo da decenni, da libero professionista stimolo l’azienda a crescere sfruttando al meglio strumenti informatici nel quotidiano..
Da Veneziano e Italiano, con alle spalle migliaia di anni di cultura che hanno caratterizzato l’umanità, non posso immaginare un mondo triste e cablato in cui un umano nasca già con la tastiera in mano.. le conseguenze di un piano simile? (“.. non ci sarà più un libro di carta..”)
1) Se uso la tastiera, non mi serve saper scrivere.. significa che l’uomo smetterà di lasciare dietro di sé tracce tangibili della memoria.. niente più bigliettini, appunti, nomi incisi su un albero o sulla sabbia.. non potrà più concedersi licenze verbali perché un correttore ortografico lo “salverà” dal personalizzare un pensiero..
2) Non esisterà più una calligrafia, segno distintivo che ti ricorda quanto tu sia unico in quanto essere pensante.. niente più disegni a mano libera, avrai un prodotto adobe o simile che ti guiderà in ciò che puoi fare..
3) Un tablet è un freddo pezzo di tecnologia alimentato da energia esauribile.. può essere pieno di contenuti ma rimane solo un contenitore.. un libro “è”, non si scarica mai, lo puoi consumare.. vivere.. annusare.. prestare.. buttare senza troppa maniera.. lo ritroverai sempre là, pronto ad accoglierti tra le sue pagine..
Davvero Michele, apprezzo molto il tuo impegno per la città digitale e sono abbonato a wired ma quando dopo 8 o 16 ore di lavoro al pc posso spegnerlo il piacere è ritrovare altri esseri umani con cui confrontarmi, non impugnare una consolle o perdermi tra canali tv digitali..
Come uomo devo difendere la forma scritta che resta.. non posso immaginare tra 300 anni un museo che ci rappresenti in cui saranno esposte “chiavette digitali e hard disk al cui interno puoi trovare ..”
Buon lavoro! 😉
Paolo