Consiglio la lettura di due articoli apparsi recentemente:
Dati, tracce e impronte: la città a cuore aperto (Daniele dal Sasso);
Se Internet fugge sempre più dall’uomo (Fabio Savelli).
Leggeteli, ci sono notizie e spunti interessanti sui quali riflettere.
Mi permetto di osservare l’eccessivo “stupore” degli estensori di fronte al mondo IoT.
A volte mi ricordano quegli esploratori che agli albori dell’epoca moderna si inoltravano nella giungla.
IoT, all’opposto è ormai realtà. Il mondo IoT dovrebbe essere descritto con maggiore rigore evidenziandone gli aspetti positivi per il nostro futuro.
La medicina, il trasporto, l’efficienza energetica -solo per evidenziare alcuni ambiti di applicazione- potranno cambiare in meglio grazie a IoT.
Uso il verbo “potranno”, perché deve affermarsi prima l’idea che il soggetto del cambiamento sono gli uomini.. Le macchine dialogano (già oggi) tra di loro e con noi grazie a Internet, ma i registi siamo noi: gli esseri umani.
Per piacere lasciamo stare questa eterna litania sulla privacy, il nostro tormentone quotidiano. L’argomento non c’entra proprio nulla.