Da tempo molti osservatori affermano, a ragione, che il futuro dei social network si marcherà sempre di più sulla condivisione di immagini e di filmati.
D’altronde il nostro cervello é, prima di tutto, un “ambiente” concepito per visualizzare.
La scrittura é arrivata molto dopo.
Recentemente Facebook ha annunciato importanti novità nel postare i filmati e nello sviluppo della realtà aumentata (“Why the latest updates to Facebook Video should have YouTube worried”), CANVA é una realtà che si sta diffondendo con molta forza, Periscope sta spopolando, Instagram accompagna ogni attimo della nostra vita.
Si moltiplica la disponibilità di software free per la produzione di infografiche, la GOPRO é ormai un fenomeno affermato.
Ognuna di queste piattaforme –o strumenti- ha funzioni diverse: ad esempio Facebook rafforzerà sempre di più il suo essere una piattaforma di integrazione, CANVA si sta affermando come una piattaforma per produrre grafiche per il web, Periscope ci consente il “live stream” della nostra vita.
Tutto bello e affascinante.
Solite domande, le mie continue riflessioni, il non fermarsi al guardare all’immediato, ma la necessità di sviluppare strategie di lungo termine.
Questi strumenti come ci consentiranno di raccontare la vita delle e nelle nostre città?
Questi strumenti come possono consentire di migliorare e di rendere più democratico il rapporto del normale cittadino con le imprese e con le Amministrazioni pubbliche?
Come si evolveranno le modalità comunicative tra i cittadini e nei luoghi di educazione?
E noi, siamo ancora qui a parlare di egovernment e di fatturazione elettronica, mentre il mondo sta allegramente salpando verso altri lidi.
Benvenuti nel mondo reale, io vi aspetto trepidante…purché il vostro arrivo non sia troppo tardi.
2 risposte su “La smart city e il mondo per immagini. Considerazioni su Periscope e dintorni.”
Ti seguo da molto tempo, seguo le pubblicazioni ed apprezzo molto le considerazioni esposte che mi sembrano peraltro logica conseguenza del percorso seguito.
Sono anche io convinto che l’unico modo per l’Italia di tentare di tenere il passo sia sviluppare strategie di lungo termine puntando sui giovanissimi o prima.
Grazie per il tuo impegno e per la condivisione
Grazie a te