Mi auguro che venga sconfitta, dopo questa tornata elettorale, l’idea che il web sia “un fine” o, peggio, il “fine della storia”.
Ancora di più l’idea che il web si materializzi in un qualche cosa, assuma una forma propria annullando la soggettività dell’essere umano. “Decide il web” si è detto.
Egualmente mi auguro che coloro che usano il web come una bacheca elettorale “si redimano”, capiscano che il web non è cosa solo per le campagne elettorali.
Nel corso di questa campagna elettorale ho visto cose su Facebook, su Twitter, su Linkedin (si, anche su Linkedin!!!) che voi umani non potete immaginare.
Altro che le navi in fiamme al largo dei bastioni di Orione.
In entrambi i casi l’Italia si conferma un Paese analogico.
In realtà il web -meglio le piattaforme web- si conferma uno straordinario strumento che dà il meglio di sé quando il messaggio é innovativo, e, soprattutto, quando colui che CONDIVIDE un messaggio é un innovatore.
E ora?
E ora avanti con la digitalizzazione del Paese se non si ridurrà alla “digitalizzazione dell’esistente”.
In questo caso, come apprezzerete, diventerà un profondo veicolo per il cambiamento della nostra cultura e del nostro modo di vivere.
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