“… il nostro scopo è mettere in contatto le persone … Vogliamo creare una comunità virtuosa dove chi chiede un passaggio è pronto a restituirlo.”
Con queste parole Davide Ghezzi descrive la filosofia che sta alla base di Letzgo. Letzgo consente a comunità di persone di condividere lo stesso veicolo negli spostamenti urbani.
Come capirete la logica di Letzgo è profondamente diversa da quella di Uber. Nel caso di Letzgo, nessuno guadagna nulla, se non in una logica di condivisione e di sostenibilità ambientale cittadina.
Se ci pensate bene è la stessa logica che ha ispirato Waze, o Bla Bla Car, o altri similari reti di persone.
Già, la logica è proprio questa, reti di persone consapevoli che condividono una attività. Il “digitale” è lo strumento per far si che le persone collaborino e comunichino.
Il “digitale” è lo strumento, le persone sono il centro di tutto.
Meglio, l’uso consapevole del “digitale” da parte del genere umano è il centro di tutto, è la condizione per il successo di una qualsiasi iniziativa.
Questa è l’idea di smart city che piace a me, la più corretta, quella che pone al centro di tutto il protagonismo delle persone.
E questo approccio è l’opposto di quello utilizzato in questi anni da molte Amministrazioni cittadine e da molte imprese (sia quelle I.T., che quelle che operano nel mondo delle public utilities).
In questi anni si è privilegiato un approccio che poneva al centro “lo stupore” entusiastico e acritico per la tecnologia digitale e, conseguentemente, l’uso intensivo e quantitativo della tecnologia. In questo modo, la via italiana alle smart cities si è praticamente arenata.
L’idea che piace a me, quella che potrebbe aiutarci a proseguire nella via dell’innovazione degli ambienti urbani, è invece quella che indaga il comportamento delle persone non solo nel loro rapporto con la tecnologia, ma soprattutto la soggettività umana che presidia ogni “azione smart”, analogica o digitale che sia.
La città smart è la città delle azioni virtuose sia delle persone che delle imprese.
La città smart è quella che mette in rete le azioni virtuose delle persone e delle imprese. È il caso di Letzgo.
2 risposte su “LETZGO e la smart city. Istruzioni per l’uso”
Bella idea! mi piace molto la logica della “comunità”, della condivisione!
Grazie Elisa