E’ apparso sul Corriere delle Comunicazioni un mio articolo sulle Smart City.
Il titolo non è quello che avevo dato io (come vi accorgerete), comunque pazienza e grazie agli amici del Corriere delle Comunicazioni.
Quella che leggerete è davvero la mia visione di Città Intelligente. E’ una città poco hardware e software e molto “sociale” e “umana”.
Naturalmente gradirei molto le vostre osservazioni e i vostri commenti.
p.s. a fianco ho lasciato (volutamente) un intervento del garante della privacy. Sta a sottolineare la grande differenza di visione e di indirizzi.
Smart City creatrici di conoscenza
4 risposte su “L’intelligenza nelle città – un mio articolo”
Ciao Michele,
un bel pezzo ed e’ vero che se si continua a pensare all’innovazione solo come qualcosa di materiale si sta limitando fortemente il campo d’azione e non si va molto lontano. La possibilità di decontestualizzare le proprie attivita’ nello spazio e nel tempo apre infinite opportunita’. E il qui e l’ora ovunque. Le smart cities devono contenere una visione prima ancora di avere una forma per funzionare. Pensi che la attuale genererazione di dirigenti politici possa possedere questa visione e dargli una forma nei tempi giusti?
un saluto!
Ho letto il suo articolo, mi piace molto e la tecnologia mi appassiona, mi piacerebbe prendesse campo anche nel mio lavoro (agricoltura), quanto mi piacerebbe infatti trasformare la sua frase: “La città intelligente è il luogo che cambia il nostro modo di vivere” in “La campagna intelligente è il luogo che cambia il nostro modo di vivere” ma essendo io ignorante non sono riuscito persino a trovare il significato dei termini “vendors e disruptive” che lei ha usato nel suo articolo.
Grazie e ancora complimenti.
Ciao Giuliano scusa se rispondo solo ora.
In tutti i casi per vendors intendo i grandi produttori e venditori di software e di hardware (non solo ICT ovviamente). Quindi gli IBM, Telecom, Enel ecc. La loro visione della smart è legittimamente quella di chi vende prodotti o progetti.
Per disruptive intendo quelle innovazioni che si affermano e distruggono per la loro forza “di innovazione” ciò che c’era prima.
Grazie comunque.
[…] maestro nel settore come Michele Vianello, direttore del VEGA, ci rammenta innanzitutto che sarebbe preferibile chiamarle con il nome “città […]