Non so se ci siano molti posti in Italia (mi auguro davvero di sì) dove, di questi tempi si discuta davvero di innovazione.
Ovviamente, non discussione fine a sé stessa. Innovazione da realizzare, da concretizzare.
Un edificio (meglio un “non edificio”, di conseguenza “non mobilio”, “non pareti”) di nuovissima concezione come occasione per sperimentare applicativi, sensori, design di nuovissima concezione.
Un “non edificio” per nomadic worker.
Il tutto straordinaria opportunità per discutere, pensare sognare assieme ai ragazzi del MIT (Mobile Experience Laboratory) e a Federico Casalegno. Si può innovare, si può ancora sognare.
Ed allora si parla di Gestures Robot, Interactive Architecture, di Mobile data mining, di Media facade, di Sociale engagement, di Collab desk system, di Transquillity.
Arabo antico? Lingue strane? No, innovazioni concettuali e di merito che l’innovazione legata alla rete (ma non solo) mette a disposizione di chi ha ancora voglia di sognare.
Ed ecco che “Pandora“, ogni giorno che passa, idea dopo idea, suggestione dopo suggestione, sogno dopo sogno, sta diventando realtà.
I primi giorni di dicembre si torna a Boston per la consegna dei prototipi.
Dimenticavo, i tempi dell’innovazione negli USA rispondono alle leggi di Moore!!!