Dedicato ai miei amici degli “Stati Generali dell’Innovazione”.
Provo a non fare la figura del provinciale.
Dopo una visita al MIT si rischia di essere espulsi dal consesso italiano “per eccesso di entusiasmo”, o per “eccesso di pessimismo”.
A mente un po’ più fredda, dopo una notte di sonno, scrivo alcuni pensieri e alcune “spigolature”.
Cambridge, il quartiere di Boston che ospita il MIT, rappresenta un tipico luogo, un tipico “ecosistema innovativo”.
Ovviamente la stessa cosa potrei dire della vicina Harvard.
Esci dal tuo albergo e, a fianco, seduto su un parapetto metti in piedi il tuo ufficio nomade. Un potentissimo hot spot wifi (grazie alla sede di Google) ti consente, senza alcuna inutile identificazione, di andare in rete, scaricare le mail, comunicare con il tuo ufficio (Skipe) ecc.. Ho lavorato così per alcuni giorni. Benissimo peraltro.
È un tipico esempio di nomadic work che si realizza grazie alla presenza di infrastrutture abilitanti.
p.s. Questo ufficio è condiviso con altre persone che si danno ritrovo sul quel parapetto ogni mattina.
Si può anche optare per il wifi MIT (MIT guest) un pò meno potente negli spazi aperti (potentissimo nelle sedi), ma onnipresente, stanze di albergo comprese. Nella mia stanza di albergo wifi gratis.
Ovviamente questa infrastruttura è presente nella stragrande maggioranza dei luoghi pubblici, bar e ristoranti compresi, consentendoti di vivere perennemente connessi.
È ovvio che, preso da entusiasmo, tutte le riunioni della mia delegazione, anche quelle per discutere le slide da presentare al MIT, le ho convocate allo Starbuck.
Produttività: straordinaria, accompagnata dal rafforzarsi dello spirito di squadra.
Proprio questo è il punto più importante: la multidisciplinarietà fa la differenza. Il lavorare in team è un dato di merito. La conoscenza concepita come frutto del mescolarsi di culture diverse è il di più.
A Cambridge, si “ruba con l’occhio”.
E’ il primo esempio che vi porterò sui perché un giovane negli USA ha altre chances per affermarsi nella vita e il Paese, nonostante i problemi è all’avanguardia nell’innovazione.
p.s. Il melting pot culturale è uno dei motivi del successo del mondo statunitense. A Cambridge “improbabili padanie” sarebbero accolte con un mesto sorriso.
4 risposte su “Perché negli USA un giovane ha più changes- Dedicato agli amici degli Stati Generali dell’Innovazione”
Cambridge è una città-campus.
Anche Venezia potrebbe esserlo.
Ci sono diverse università.
Un Parco Scientifico e Tecnologico.
Vi è completa separazione fra percorsi pedonali e percorsi motorizzati.
Vi sono luoghi comuni di incontro (campi) serviti da WiFi (spero presto integrato con la validazione EDUROAM –> education roaming).
Tuttavia non ci siamo.
Cosa manca?
Pierre
Caro Pierre, se ci riesco, già da oggi pubblicherò qualche altra considerazione. Non ho pretesa che di produrre delle “spigolature”. Ovviamente ho le mie opinioni du Venezia (e sull’Italia). Vediamo alla fine se riusciamo a smuovere qualche cosa. Ciao. Grazie.
Grazie Michele, ti ho lincato sugli stati generali…
Grazie Flavia.