Riporto integralmente la mail che mi ha mandato un giovane. Riccardo Milanese di Vazzola.
E’ l’esempio del Paese che ha voglia di progredire. Sarebbe bello far conoscere queste storie. Se trovo chi mi aiuta (ad esempio i ragazzi della “banda dell’ortica”) mettiamo in piedi una pagina su Facebook “Alla ricerca dell’Italia che cerca la banda larga”.
Che ne dite, partiamo……….
Ma lasciamo la parola a Riccardo Milanese:
“Sono Riccardo Milanese, 26 anni, digital diviso. A gennaio ho fondato il Comitato ADSL a Vazzola (TV), di cui sono il Presidente. Io e gli altri membri del comitato, in tutto una decina di persone (pochi ma buoni), ci siamo adoperati su qualsiasi fronte per poter ottenere la famigerata banda larga. La situazione nella Provincia di Treviso è particolarmente tragica, tanto che non abbiamo avuto difficoltà a trovare un seguito, infatti sono sorti altri 3 comitati sul territorio (Bibano, Ramera e Meduna di Livenza), abbiamo un gruppo facebook che conta oltre 1500 iscritti. Possediamo naturalmente anche un sito internet: www.vazzola.info, dove si parla un po’ di tutto.
Le nostre speranze sono tutte riposte in una delibera regionale e un progetto dell’azienda Asco Tlc. Pare che noi a Vazzola dovremo ancora destreggiarci tra chiavette e wireless ancora per un annetto (anche meno si spera).
Fatta questa premessa, mi complimento per la sua iniziativa “alla giapponese”, se mi passa il termine. Quando ho letto del convegno “Cosa fareste con 300 Mega?” la prima cosa che mi sono detto è stata: “ma c’è bosogno di chiederselo?”. Purtroppo mi rendo conto che in Italia questo genere di domande non sono mai banali. Anzi, trovo che il punto di criticità più evidente del problema della banda larga in Italia sia la mancanza quasi totale di informazione sull’argomento.
Da quando ho intrapreso la mia “crociata” ho avuto ben modo di rendermi conto di quanto le amministrazioni comunali stesse e le istituzioni fossero digiune della materia, per non parlare quindi dei cittadini. Io per primo. Se la gente non sa cosa gli manca, perchè e soprattutto a che cosa gli serve, come fa a domandarlo?? Nel mio piccolo, con l’aiuto degli altri comitati e di tutte le persone che ci seguono, cerco di dare risposte e fare un pochina di alfabetizzazione digitale. Quindi anche io bazzico tra classifiche di internetworldstats, blog di Quintarelli e rapporti PIL-banda larga per cercare di convincere la gente che sarebbe ora di entrare nel terzo millennio!
Lei mi pare una persona troppo modesta quando scrive: “Sono consapevole di essere solo un granello di polvere nel grande mondo della rete, ma un piccolo contributo vorrei darlo anche io”. Insomma, ha portato 300 Mega al Vegapark!
Io, appena ho letto di questi 300 Mega ho fatto una considerazione. Cioè che purtroppo a progetti all’avanguardia come il suo si contrappongono molte realtà come la mia, dove non abbiamo neppure l’ADSL. E se non ce l’hanno i privati non ce l’hanno nemmeno le aziende. E le aziende senza banda larga come possono interagire con chi va a 300 Mega? Non possono! E questa è una direzione preoccupante che sta prendendo il nostro Paese, che mi auguro prima o poi qualcuno abbia il coraggio di risolvere prima che sia troppo tardi.
Mi sarebbe piaciuto venire alla conferenza, ma purtroppo non ci sono riuscito, anche se qualche spezzone sono riuscito a seguirlo su Livestream (e poi uno si domanda a cosa serve internet!).
Le faccio un in bocca al lupo per tutto.”
2 risposte su “Riccardo Milanese…il “digital diviso”. Alla ricerca della banda larga!!!”
Eccoci! Assolutamente si, e troviamo anche le risposte, visto che chi ha risposto al nostro appello ha trovati idee anche sulle applicazioni con wi-max e molte altre tecnologie. La prepariamo subito, ed iniziamo il tam tam, alla ricerca di digital divisi. Abbiamo anche iniziato a discutere di estendere http://www.zerodigitaldivide.it a tutto il territorio Italiano, onde analizzare la bontà della connessione e proporre agli isp (in modo ufficiale) temi come questo. A Roma accada, Provincia WiFi insegna 😉
Eccoci! Assolutamente si, e troviamo anche le risposte, visto che chi ha risposto al nostro appello ha trovati idee anche sulle applicazioni con wi-max e molte altre tecnologie. La prepariamo subito, ed iniziamo il tam tam, alla ricerca di digital divisi. Abbiamo anche iniziato a discutere di estendere http://www.zerodigitaldivide.it a tutto il territorio Italiano, onde analizzare la bontà della connessione e proporre agli isp (in modo ufficiale) temi come questo. A Roma accada, Provincia WiFi insegna 😉