Scrive Riccardo Luna: “Se davvero vogliamo cambiare questo Paese dobbiamo fare un patto. Non fra tutti noi, fra quelli che pensano di sapere tutto e certo già sanno molto. Ma con gli altri. Perché da soli non ce la faremo mai. Loro sono di più. E i numeri contano.”
Devo dire che sono d’accordo. Se non riusciremo a convincere la maggioranza di questo Paese che la nostra richiesta ossessiva di banda larga, l’alfabetizzazione digitale, il diritto all’accesso alla rete, non sono “il superfluo”, il lusso di un gruppo di snob, sarà difficile risalire la china.
Il nostro Paese ha un disperato bisogno di innovazione in ogni campo, è sull’orlo del declino.
La rete, il WEB, la banda larga, sono condizioni indispensabili per evitare il declino.
Eppure ciò non riesce ad essere iscritto con la sufficiente energia nell’agenda politica e del Governo (che anzi va in tutt’altra direzione); gli stessi imprenditori che pure ne colgono tutta l’importanza non lo inseriscono al primo punto delle loro giuste rivendicazioni.
Nei prossimi giorni, a Pisa, assieme al Sindaco di Pisa e a Riccardo Luna a ad altri importanti ospiti presenterò il mio libro “VE 2.0. Cittadini e libertà di accesso alla rete”.
Mi piacerebbe davvero che queste considerazioni fossero il fulcro del nostro ragionare.