Nel corso di alcuni interventi che ho fatto recentemente ho affermato che è essenziale, nell’esercitare la governance di una città smart, adottare politiche improntate al dono, alla condivisione, alla volontà di “meticciarsi”.
La cosa ha stupito alcuni.
In realtà, la “Città intelligente” (smart) è il luogo dove si utilizzano in modo sistematico ed organizzato i “dati” e la conoscenza generati dall’uso delle tecnologie I.C.T.. Non è sufficiente utilizzare in modo “smart” i sensori e i tablet, è necessario saper valorizzare i “dati” generati dai sensori e dai tablet.
Valorizzare i dati significa essere disponibili a condividerli per arricchirli attraverso un processo di generazione di “intelligenza collettiva”.
Dati “donati”, il social networking è una forma di donazione. Dati “ricevuti”, il web 2.0 è il sinonimo di scambio di conoscenza. Dati “assimilati”, i dati trattati correttamente sono una infinita fonte di ricchezza.
Questo pensiero è ciò che influenza il mio pensiero sull’open data. Chi volesse approfondirlo può acquistare il mio libro “Smart Cities-Gestire la complessità urbana nell’era di Internet”.
Naturalmente vi “dono” le slide delle mie ultima lezioni.
1 risposta su “Smart Cities – “donare” “ricevere” “assimilare””
Alcuni anni fa’ si diceva ” opensourcing ” Sono stato sempre favorevole. Si dovrebbe suggerire anche ad Obama! Bisogna stabilire un codice di Sensori culturalmente virtuosi.