Nei giorni scorsi ho tenuto una lezione all’Università di Salerno.
Nella lezione la declinazione del tema Smart Cities é stata tutta incentrata sulle condizioni per garantire lo sviluppo nelle aree urbane.
È importante che una nuova generazione di architetti, urbanisti, pubblici dipendenti, tecnologi, riflettano sulle nuove condizioni per poter progettare e realizzare politiche urbane smart.
Ad esempio, anche la manutenzione di un’area urbana può essere una attività smart; Internet of Things può garantire questo salto di qualità.
La mia lezione a Salerno (penso sia stata un successo mi hanno trattenuto dalle 14,30 alle 20) si è incentrata attorno a tre momenti:
una prima parte è stata dedicata alla illustrazione e alla discussione della cultura di Internet. Ovvero perché Internet sta cambiando gli ambienti urbani. Ovviamente si parla molto di cittadini consapevoli.
si discute poi dell’impatto che le tecnologie I.T. hanno sugli ambienti urbani e sulla vita di tutti noi. La mia è una lezione di consapevolezza. Vi posso garantire che, mediamente, la conoscenza (stavo per ripetere il termine consapevolezza) di cosa hanno determinato la diffusione del social networking, del cloud computing, dell’open data, di Internet of Things è scarsamente diffusa. Eppure la trasformazione e la competitività del Paese passano di là.
infine, il metodo. Comincio ad accennare al modello di assessment che ho elaborato e che tra qualche settimana verrà pubblicato grazie all’Editore Maggioli. Il metodo attraverso il quale affrontare l’innovazione nelle aree urbane ormai è decisivo.
Vi lascio di seguito le slide della lezione. Naturalmente sono disponibile discutere, a tenere lezioni e convegni sul tema.