Poiché mi occupo delle interazioni tra il mondo web e il patrimonio museale (smart tourism in smart city) ho incrociato l’ottima esperienza “#svegliamuseo”.
In particolare ho esplorato due esperienze che voglio proporvi.
Esse andranno studiate con grande attenzione.
Se ne deve trarre l’insegnamento che l’approccio al web non potrà mai essere frutto di improvvisazione e di dilettantismo. Soprattutto che la redazione di contenuti e l’engagement dei visitatori sono fondamentali per il successo dell’iniziativa.
La prima esperienza è quella dello Statens Museum for Kunst in Danimarca.
Qui riporto uno stralcio dell’intervista a Merete Sanderhoff, la curatrice del digitale al Museo. (qui il link al testo integrale dell’intervista, che consiglio di leggere)
“Il sito web ha l’obiettivo di comunicare con numerosi e differenti tipi di target: il menù e le pagine sotto la categoria “Visit the Museum” sono dedicate alle persone che stanno programmando una visita al museo (famiglie, coppie, single, scuole, ecc), mentre la categoria “Explore the Art” ha l’obiettivo di fornire agli utenti interessati all’arte tutti i contenuti che il museo offre riuniti in un unico spazio online, sia che si tratti della possibilità di scaricare opere d’arte gratuitamente e in alta definizione, sia che si tratti dei blogpost dei nostri restauratori, piuttosto che la lista di tutte le pubblicazioni dei nostri ricercatori. In ultimo, la sezione “About the Museum” è dedicata alla stampa, ai colleghi, a coloro che cercano lavoro, ecc.”
In questo caso mi piace segnalare la possibilità di scaricare in formato digitale le opere esposte e di visitare virtualmente il museo (grazie all’accordo con Google).
La seconda esperienza è quella del “Museo della Scienza Leonardo da Vinci“.
L’idea interessante -una risposta a coloro che l’attività web sia poco importante è che “l’attività online porta sempre introito economico”.
In questo caso riporto l’intervento di Paolo Cavallotti, responsabile Internet e Media interattivi (ecco il link, anche in questo caso consiglio di leggere l’intervista).
È avvenuto il “salto qualitativo nell’utilizzo di queste tecnologie: sono passate dall’essere la cosa cool all’essere una componente decisiva e fondamentale della vita del museo.
Negli anni, infatti, questi strumenti sono diventati sempre più importanti fino ad essere oggi – grazie al cielo – indispensabili. Il web non è “il di più” o la novità, ma è la base di partenza per tutte le realtà museali in Italia.”
Vi lascio con questa ultima affermazione “base di partenza”.
Sono pronte tutte le realtà turistiche e museali italiane a rispondere a queste sfide?