In questi giorni si stanno insediando le nuove Amministrazioni Comunali.
Naturalmente, in mezzo a tantissimi problemi, si staranno ponendo anche l’interrogativo: ma la mia città, potrà mai essere smart?
Nel mio libro “Smart Cities-Gestire la complessità urbana nell’era di Internet”, sottopongo alle nuove amministrazioni l’opportunità di inaugurare, fin dal loro inizio, politiche smart.
In particolare propongo ai Sindaci di inaugurare la loro attività con “100 giorni intelligenti”.
“E ora, caro Sindaco poniti preliminarmente un interrogativo. Chi è il tuo esercito? Su chi puoi contare per attuare queste politiche.
Chi dovrai coinvolgere obbligatoriamente per poter dare il via alle politiche di cambiamento?
Sicuramente andrà coinvolta la Giunta. Lasciamo perdere, anzi aboliamo, la figura dell’Assessore all’Innovazione e alla Pianificazione Strategica.
Esplicitamente poi le “scelte programmatiche intelligenti” andranno condivise con il Consiglio Comunale e, perché no, con la “politica”, il mondo dei Partiti. E poi andranno mobilitate le energie dei dipendenti dell’Ente, la governance delle Aziende Pubbliche o a partecipazione pubblica.
Abbiamo già detto che la “smart community” ha bisogno di modelli bottom up.
Mettiamo subito in conto che nel nostro “esercito” non tutti saranno disponibili a voler cambiare. Anzi coloro che intenderanno conservare lo status quo proveranno a coalizzarsi, a mettere ostacoli costanti mascherandosi dietro “la tutela della privacy”, le norme e i regolamenti……
Ricordategli continuamente che non si tratta di “digitalizzare l’esistente”, bensì di cambiare, seppur gradualmente, tutto. Evitate di perdere tempo nel redigere il documento “Paperopoli digitale”; tutto è digitale, ogni ambito della città e della vostra attività……”
Incuriositi? …leggete il mio libro e seguite le mie presentazioni e i miei seminari.
