Da tempo sostengo che la competizione economica e sociale non avviene più tra gli stati nazionali.
Nell’epoca della “rivoluzione delle macchine” la competizione avviene tra i diversi sistemi territoriali.
Compas ha elaborato una classifica per individuare le città che favoriscono, grazie alle loro politiche, la nascita dell’innovazione e delle imprese innovative.
Come capirete questo studio di Compas esce dalla solita visione sulle smart cities. Aggiunge un tassello prezioso.
La capacità di un territorio di innovare è, a tutti gli effetti, un fondamento essenziale della smartness di un territorio.
A queste politiche concorrono tutti i diversi soggetti che compongono la “governance cittadina”. Il Sindaco è un soggetto fondamentale, ma non è l’unico soggetto che determina la smartness di una città.
Alcuni parametri individuati da Compas come la presenza di capitali di rischio, un qualificato capitale umano, un tessuto imprenditoriale all’altezza, fanno la differenza.
Tra i 20 primi sistemi territoriali innovativi individuati da Compas non c’è nessuna città italiana.
Vorrei evitare da subito i soliti lamenti e le rimasticate ironie dei #guridigitali.
Se è per questo, tra le prime 20 città, mancano molte città del mondo, a partire da quelle spesso inneggiate a sproposito su Facebook.
Questo post (oltre a motivi culturali) serve solo come incitamento alle nostre Amministrazioni locali, ma anche agli Imprenditori perché riflettano sui nuovi asset innovativi necessari a un territorio.
Non aspettatevi nulla dall’eccesso di legislazione digitale nazionale, il destino dell’innovazione si fa prima di tutto sui territori.