Grazie all’amico Matteo Tempestini e all’Associazione Stanzoni Digitali abbiamo discusso a Prato dell’impatto dell'”innovazione delle macchine” sul mondo dell’artigianato.
Il tema non é nuovo. La discussione sui makers e sul bisogno di innovazione é ormai diffusa in Italia.
Il mio approccio, come sempre, é finalizzato a valorizzare il ruolo delle persone nel processo innovativo, più che le meraviglie digitali.
Sono convinto che ci sia un grande bisogno di evidenziare e di raccontare come i comuni artigiani, muratori, sarti, parrucchieri, impiantisti ecc. in questi anni di crisi dura e spietata, siano riusciti a far vivere le loro imprese nonostante le tasse, le banche, la contrazione dei consumi. La vera narrazione da fare é proprio questa.
Il digitale (che é un aspetto della rivoluzione delle macchine) può aiutare, può essere uno strumento indispensabile per una impresa artigiana che oggi voglia emergere con successo.
Una caratteristica dell’innovazione nella piccola impresa -ma non solo- é quella di ricombinare assieme “vecchi processi e prodotti” e, con l’aiuto dell’innovazione IT, ottenere nuovi prodotti e creare vere e proprie nicchie di mercato.
L’innovazione non é sempre rappresentata da un prodotto innovativo (dal quale siamo attirati e affascinati), quanto piuttosto, dalle capacità ricombinatorie.
Queste riflessioni sono state al centro del nostro dibattito. Vi lascio le slide del mio intervento.
Se volete scaricatele e condividetele.