E’ stata scambiata con una mia personale antipatia.
E’ vero, spesso critico Telecom perché non condivido la scelta (mi auguro solo ideologica) di pensare al modello di business della rete come se fosse quello tradizionale della telefonia.
Questo mi porta a guardare con scetticismo la cubo TV, la nuvola italiana ecc.
Oggi, (v.Sole 24 Ore) partono segnali che mi danno speranza.
Lo sviluppo della rete, della fibra ottica di nuova generazione non è più solo “un problema” degli operatori di TLC.
Si comincia finalmente ad affermare che i “produttori di contenuti”, in primis i motori di ricerca e i social, devono essere interessati agli investimenti per estendere la fibra ottica.
In fin dei conti ne sono i maggiori beneficiari. Meglio tardi che mai!!!
Ovvio, un modello di investimenti (e di rientro dagli investimenti) frutto di un accordo tra gli operatori di TLC e i produttori di contenuti, implica a monte una seria riflessione sulla neutralità della rete.
Neutralità intesa come definizione di regole per gestire il traffico.
D’altronde oggi (almeno in Italia) la priorità è quella di consentire a tutti -privati ed imprese- il “diritto all’accesso”.