Come milioni di persone al mondo il mio viaggio me lo sono pianificato rigorosamente usando il web.
Gli alberghi li abbiamo trovati su Booking. I percorsi automobilistici li abbiamo calcolati usando Google Maps. Le notizie sui ristoranti le abbiamo trovate interrogando Google. Le notizie sui luoghi che abbiamo visitato (Musei, Parchi ecc.ecc.) le abbiamo trovate su Google. Molte notizie e molte scelte le abbiamo fatte in loco. Molte sono state il frutto del casualità.
Non abbiamo prenotato dall’Italia nessun ingresso ai Musei o ai ristoranti. L’unica eccezione è l’ingresso a Legoland e il parcheggio a Legoland.
In questi giorni ho visitato Klagenfurt, Vienna, Linz (perché lungo la strada mi è venuto la voglia di vedere il Museo del Futuro-aperto il giorno di Ferragosto), Norimberga …. nei prossimi giorni vedremo altri luoghi. Tutto rigorosamente con la nostra auto. I parcheggi si trovano dappertutto. Il navigatore li indica senza problemi.
Abbiamo visitato due parchi per bambini, uno zoo, due musei, svariati ristoranti ecc.ecc.. e la visita continua!!!
Come me si comportano milioni di persone al mondo, usano il web per organizzare le vacanze. Google afferma che il 80% dei flussi turistici e le scelte di viaggio si fanno sul web. Hanno ragione è proprio così.
Le scelte turistiche sono sempre meno figlie dell’organizzazione di una qualche autorità. Le politiche turistiche si fanno sul web.
Se il mio viaggio sta riuscendo bene devo ringraziare il signor Booking, il signor Google, il signor TripAdvisor, il signor FourSquare ecc.ecc..
Ricordate se volete organizzare il turismo abbandonate ogni forma di autoreferenzialità.
Poi, naturalmente, le città vanno organizzate come Dio comanda!!!! ma questo è un altro ragionamento.
1 risposta su “Tutti i vantaggi del turismo “fai da té””
Caro Michele, concordo su un certo tipo di turismo. Per altre forme di pianificazione sia legata al leisure e soprattutto al business travel il ruolo delle agenzie di viaggio è invece strategico. Il fatto che un player come Ryanair (o Easyjet) storicamente legate alla disintermediazione abbiano aperto un dialogo (anche commerciale) con agenzie e tour operators ne è una testimonianza. Da dati Iata più del 70% delle vendite di biglietteria avviene tramite i canali tradizionali (agenzie). Sarebbe poi interessante capire se uno è perfettamente conscio di quello che sta acquistando. La logica del best buy non sempre paga…un confronto andrebbe fatta su servizi omogenei: una camera di albergo puó essere diversa da un altra sia in termini di tipo che di servizio (condizioni).
Ancora più complesso sarebbe il discorso sulla biglietteria aerea. Rivolgendosi poi a fornitori tipo Booking, Trivago, Expedia ecc. ecc. non si baipassano le agenzie in quanto sono loro stesse delle agenzie (non tradizionali ma on line) che ovviamente devono produrre un profitto su ogni prenotazione (non commettiamo l’errore di pensare che siamo delle Onlus…)