La notizia di oggi è che Twitter sbarca in Borsa.
(v. Il Corriere della Sera) (v. La Repubblica)
In questa sede non mi voglio soffermare sul valore delle azioni di Twitter, né sulle motivazioni per le quali Twitter decide di quotarsi in Borsa.
Voglio sottolineare come assieme a Twitter, Facebook, dopo un inizio difficile, ha visto aumentare il valore delle proprie quotazioni.
Gli utili di Google hanno assunto valori esponenziali. Apple ha più liquidità di qualche stato europeo.
Eppure si dice che il mondo è in crisi.
Dipende. Il mondo economico che tratta bit e ne ricava valore non è in crisi. Chi tratta correttamente i dati, non è in crisi.
Twitter, Facebook, Google trattano dati e informazioni.
Apple fornisce gli strumenti per veicolare dati. I venditori di cloud computing (le grandi data farm) offronto piattaforme per trattare i dati e spazio per custodire i dati.
Amazon trasforma carta in bit…..potrei continuare.
L’economia della conoscenza e dei dati genera utili e fa crescere l’economia.
In un mio precedente post “Open data e le infinite occasioni perdute” ho segnalato come ridurre la “liberazione dei dati” alla sola “trasparenza” negli Enti pubblici costituisca un errore strategico per il nostro Paese.
I fatti che ho esposto più sopra indicano quanto io abbia ragione e come le politiche industriali per un Paese non dovrebbero limitarsi all’economia del novecento.