Ho partecipato alla giornata nazionale dell’innovazione.
Il titolo della manifestazione, organizzata dall’“Agenzia per la diffusione dell’innovazione” era “L’Italia che corre”.
Dibattito francamente non eccelso e un pò troppo autocelebrativo delle “magnifiche e progressive sorti dell’Italia”.
Mancava la politica, forse non invitata. Ottimo l’intervento del Ministro Profumo, che, non so se avrà il tempo di attuare ciò che ha annunciato di voler fare. Purtroppo.
Ribadisco, dal tono di alcuni interventi sembrava di vivere in un altro Paese, non in crisi profonda come il nostro.
Eppure bastava leggere con attenzione il Report 2012 di Assintel, distribuito ai partecipanti al Convegno. Assintel è l’Associazione nazionale delle imprese ICT.
Dati sul PIL: l’Italia nel 2012 perderà il 2,2% del PIL, nel 2013 lo 0,6%. La disastrata Spagna perderà il 1,7% nel 2012 e lo 0,6% nel 2013.
Peggio faranno solo Grecia e Portogallo.
Ieri il Wall Street Journal parlava di “moribonda economia del Paese”, riferendosi all’Italia.
Ovviamente all’innovazione I.T. viene delegato un ruolo fondamentale.
Poi, auspici.
Il Rapporto sottolinea come l’uso dei social network sarà sempre di più lo strumento usato dalle aziende per lo sviluppo del business. Si riportano i dati “mondiali” sull’espansione a fini business dell’uso delle piattaforme “social”.
Suona un pò troppo come autoconsolatorio il fatto che gli italiani sembrano maggiormente predisposti all’uso dei social network. Peccato che il mondo delle PMI italiane (il 95% del nostro apparato produttivo) non usi, o usi scarsamente e non correttamente i social network.
E ancora, si sottolinea la “rivoluzione” indotta dall’uso sempre più diffuso del cloud computing. Ma in Italia le piattaforme di Cloud Computing sono usate prevalentemente dalle grandi aziende, scarsamente dalla Pubblica Amministrazione e dalle piccole e medie imprese.
E allora, come ci si può stupire il Rapporto scrive: “Gli effetti della crisi economica sugli investimenti I.T. hanno prodotto nel corso di questo quadriennio una drastica diminuzione della spesa I.T. complessiva, che è passata dai 21.855 milioni di Euro del 2008 ai 19.634 di Euro del 2011. La nostra previsione di chiusura di fine 2012 è attualmente di 18.906 milioni di Euro.”.
Mi sarei aspettato, di fronte a questi dati, un pò meno autocelebrazione e più riflessione e proposte per eliminare le cause che determinano la “lentezza” dell’innovazione (in questo caso I.T.) nel nostro Paese.